Il Panathinaikos tra nuovi possibili acquirenti e la stagione che verrà

Come vi avevamo già annunciato un mese fa, il tecnico romeno László Bölöni è stato esonerato dal presidente biancoverde Alafouzos in seguito alla sconfitta contro l’AEK Atene, la quale ha sancito la matematica esclusione del Panathinaikos da un posto in Europa la prossima stagione. Bölöni, chiamato a metà ottobre per rimpiazzare lo spagnolo Poyatos, nella prima parte della passata stagione aveva indubbiamente apportato un modello di gioco solido che faceva particolare leva sulla fase difensiva, permettendo al Pao di posizionarsi tra le prime sei classificate. Tuttavia, con l’inizio dei playoff, la disposizione difensiva della squadra non ha dato i frutti sperati: in otto partite è arrivata soltanto una vittoria, bottino insufficiente per strappare il pass europeo. La dottrina di gioco di Bölöni, in un periodo di tempo ristretto e denso di partite come quello dei playoff, si è dimostrato controproducente; affrontare le migliori cinque squadre del campionato più volte in un mese schierando una squadra troppo attendista e poco propositiva è stato un suicidio tattico. Dopo alcuni giorni di riflessione, la dirigenza ha individuato il nuovo allenatore: si tratta di Ivan Jovanović, tecnico serbo con alle spalle una lunga esperienza in Grecia, sia da calciatore che da allenatore.

Jovanović sarà il quarto allenatore (dopo Jesualdo Ferreira, Stramaccioni e Ouzounidis) della gestione Alafouzos ad avere pieni poteri per le questioni di maggior rilevanza, avendo per esempio l’ultima parola sui trasferimenti. Una decisione che arriva in concomitanza con la scadenza del contratto di Pierre Dréossi, attuale direttore tecnico dei tryfilli che non rientra più nei piani societari biancoverdi e che farà le valige in estate. Il nuovo tecnico assumerà quindi le vesti del cosiddetto “manager all’inglese”, risparmiando alla società l’onere di ingaggiare un nuovo direttore sportivo.

L’organigramma societario viene ampliato ulteriormente. Con la sempre più celere diffusione dei mezzi tecnologici all’interno del mondo del calcio è evidente come, specialmente negli ultimi anni, i club abbiano investito non solo nei calciatori, ma anche in figure specializzate al di fuori (nemmeno troppo) del rettangolo di gioco per stare al passo con i tempi. Il Panathinaikos non fa eccezione: i tryfilli hanno ingaggiato Giorgos Martakos, ex capo del dipartimento di analisi dell’Olympiakos nonché uno dei migliori match-analyst in circolazione in Grecia, che ha lavorato per 8 anni con i kokkini, da cui si è svincolato a gennaio di quest’anno.

Per i prasinoi il mercato non è ancora entrato nel vivo: come da consuetudine di questo periodo sono moltissime le voci di ipotetici trasferimenti e cessioni, ma non c’è ancora nulla di ufficiale né in entrata né in uscita. Per quanto riguarda la rosa attuale, si era creato un alone di mistero attorno al futuro di Federico Macheda, alcune voci reputavano probabile un suo addio ma la società ha ribadito come non ci sia alcuna intenzione di “divorziare” e ha affermato come il calciatore, che aveva rinnovato il suo contratto lo scorso settembre fino all’estate 2023, rientri nei piani del nuovo allenatore.

Ma l’aspetto che desta più interesse per i tifosi del Pana è l’interessamento all’acquisizione del club da parte di una cordata imprenditoriale statunitense, capitanata da Marko Drakotos. Se ne parla già da un mese, sembra una pista concreta ma i tempi sono lunghi e nelle ultime due settimane non è emerso nulla di rilevante. Presidente della Camera di commercio ellenico-americana e avvocato newyorkese di origini greche, Drakotos ha espresso la volontà di acquistare le quote di maggioranza del club in una lettera aperta indirizzata ai tifosi del Panathinaikos, pubblicata sul The National Herald:

“Non c’è nessun altro grande club…” questo è il Panathinaikos, il club più grande e glorioso della Grecia con oltre 1500 titoli dalla sua nascita. (Il Panathinaikos) È Wembley, la finale intercontinentale, le grandi partite in Europa, il 4-0 sull’Olympiakos nella finale di Coppa di Grecia 1986, le sei partite europee di basket, il gol di Warzycha ad Amsterdam, lo stop di Vranković a Parigi, l’abbraccio tra Diamantidis e Obradović a Barcellona (in occasione della vittoria della sesta Eurolega, ndr), ​​i suoi milioni di amici in tutto il mondo e altri che non possono essere raccontati in un messaggio di testo.
 
Negli ultimi anni la sezione calcistica ha attraversato una profonda crisi.  Il club era ad un passo dalla retrocessione ed è rimasto nel campionato (Super League 1, ndr) a causa di un cambiamento nelle regole di licenza, mentre è stato bandito dalle competizioni europee per tre anni a causa dei debiti. Quest’anno, purtroppo, sono passati undici anni dalla vittoria dell’ultimo campionato e dalla partecipazione ai gironi di Champions League e sette anni dalla conquista dell’ultimo trofeo. Fino a pochi giorni fa, la squadra ha dovuto lottare duramente per assicurarsi un posto nel… quartetto (le prime quattro squadre in classifica, ndr)! Situazioni che qualche anno fa sarebbero state impensabili per il nostro club.
 
E, peggio ancora, non ci sono prospettive di ripresa della concorrenza nel prossimo futuro.  Questa crisi in corso è ormai diventata una situazione permanente che sta riducendo il club di giorno in giorno e non solo lo priva dell’opportunità di vincere titoli, ma anche di attirare nuovi fan e sostenitori.  Le condizioni odierne non riflettono in alcun modo la visione che aveva il grande George Kalafatis quando fondò il Panathinaikos Athletic Club.
 
L’inerzia, la timidezza e l’accettazione fatalistica della situazione attuale porteranno la nostra squadra, con precisione matematica, a cadere completamente nel discredito. Coloro che sono interessati al futuro di questo storico club devono unirsi e agire per assumersi la responsabilità del suo ripristino. Per i momenti unici e speciali che ci ha regalato, le gioie, le emozioni, i viaggi, la storia e l’eredità che porta sulle spalle.  Nonostante tutto questo, abbiamo deciso di mostrare il nostro interesse per la pratica perché vogliamo rimanere fedeli ai principi e ai valori con cui siamo stati cresciuti ​​come Panathinaikos, perché ricambiamo ciò che ci ha dato e lo vogliamo fare di nuovo alla grande, in modo che molte altre generazioni di persone orgogliose seguiranno. 
 
Da parte nostra vogliamo essere assolutamente chiari in tutte le direzioni: l’obiettivo di questa iniziativa è che il Panathinaikos torni ai vertici del campionato greco e allo stesso tempo torni ad essere competitivo ai massimi livelli europei.
 
Questa iniziativa si basa su un amore puro e disinteressato per il club più grande del paese e sul desiderio di tornare gradualmente ai vertici. L’iniziativa è sostenuta da un gruppo di imprenditori che hanno la volontà e la capacità finanziaria per investire nel gruppo. Qualche mese fa, Ioannis Alafouzos ha accettato una proposta iniziale molto allettante ed equa che potrebbe essere la base per ulteriori discussioni, a condizione che abbia davvero intenzione di trasferire le sue azioni e, in una prima fase, inviare i dati finanziari della società.
 
La nostra intenzione è di procedere con la massima serietà e responsabilità, nel rispetto della storia del club e del suo mondo. Ecco perché insistiamo sugli aspetti finanziari. A tal proposito, dopo aver raccolto per la prima volta informazioni sullo stato del club, intendiamo passare ad una seconda fase, che consiste nell’affidamento diretto di revisori dei conti di posizione riconosciuta ad una società estera, per un audit completo delle informazioni finanziarie del team, in modo da inviare la proposta finale al nostro Club.
 
Chiediamo a tutto il popolo del Panathinaikos di sostenere questa iniziativa. Siamo tutti stanchi della situazione attuale. La tristezza iniziale si è trasformata in rabbia e risentimento, finendo nell’indifferenza. Le nostre domeniche non sono più interessanti.  Sono tanti i tifosi del Panathinaikos che oggi non vedono le partite della squadra perché non hanno nulla di cui preoccuparsi o da aspettarsi. Tuttavia, non possiamo scendere a compromessi su questo. Dobbiamo dare al Panathinaikos l’opportunità di trasmettere il proprio orgoglio ai propri figli non solo attraverso flashback storici, ma anche attraverso successi moderni, al fine di riempire di nuovo le scuole e i quartieri di tutta la Grecia con le maglie verdi. Il club ha un grande potenziale e può fare molto di più.
 
Amici del Panathinaikos,
 
Sarebbe un grande onore per noi assumere la direzione del Panathinaikos e lavorare sodo per portare alla squadra l’amore, il rispetto e la passione necessari per tornare ai vertici. Vi dicono da tanti anni che non c’è alternativa. Ora sapete che non è così. Esiste una soluzione alternativa e affidabile. Siamo qui.
 
Markos L. Drakotos.

Qualche giorno dopo la pubblicazione della lettera, Drakotos è stato intervistato dal giornalista Aris Gatas su ERT:

Grazie per avermi dato l’opportunità di rivolgermi ai sostenitori del Panathinaikos. Stiamo esaminando la possibilità di acquistare la squadra da un po’ di tempo, sulla base di quanto dichiarato pubblicamente da Mr. Alafouzos e abbiamo un forte interesse ad aiutare a cambiare la direzione della società poiché ha dovuto affrontare alcuni problemi nel corso degli anni. Tuttavia, dobbiamo trasformare radicalmente il funzionamento del club, che è stato problematico negli ultimi anni. Porremo le basi per creare le condizioni di una graduale ripresa e tornare sulla strada vincente. La squadra ha bisogno di stabilità. Negli ultimi otto anni, la squadra ha avuto circa 12 diversi allenatori e nove diversi direttori sportivi. Sebbene il denaro sia importante, non è il fattore più importante. Il signor Alafouzos si prende il merito. Ha investito una grande quantità di denaro nella squadra, tuttavia, i soldi non sembrano essere stati spesi saggiamente come mostrano i risultati. Nonostante il suo attuale budget ridotto, il Panathinaikos può essere più competitivo, semplicemente investendo in persone che conoscono il gioco e le competenze necessarie per competere ad un livello molto alto, portando la squadra nella stabilità di cui ha bisogno”.

Riguardo le prossime mosse:

Mi auguro che il nostro interesse per la squadra non sia diventato pubblico, per rispetto dell’attuale proprietario e della squadra. Sfortunatamente, i nostri prossimi passi dipendono completamente dal signor Alafouzos e dal fatto che abbia davvero interesse a vendere la squadra. Se lo farà, siamo in grado di analizzare il possibile acquisto della società. Vorrei anche sottolineare che mi impegno a rispettare la storia della squadra, dei suoi giocatori, allenatori, delle loro famiglie e degli orgogliosi sostenitori del club. Tuttavia, dobbiamo ricevere i dati finanziari attuali della squadra per pianificare i nostri prossimi passi e procedere con una proposta concreta, che costituirà la base per ulteriori discussioni e questo mi porterà ad Atene.

Riguardo la sua proposta: 

Le nostre conversazioni con il signor Alafouzos sono state estremamente limitate. Avevamo l’impressione che volesse vendere, ci siamo rivolti a lui, ci ha chiesto di dargli alcune informazioni certe che gli abbiamo fornito, ogni volta che siamo arrivati a un punto particolare non è servito a nulla. Abbiamo già organizzato l’aspetto finanziario della società. 

Riguardo la sua passione per il Panathinaikos: 

Quando avevo 8-10 anni mio nonno era morto e il mio prozio, suo fratello, quando andai in Grecia quell’estate mi portò alla mia prima partita e disse: “Questa è la nostra squadra”. Sin da allora è stata la mia squadra e parte della mia vita. Sia che si realizzi e accada, sia che non accada, supporterò sempre la squadra, il proprietario e chiunque giochi nella squadra.

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