Super League rimandata, è caos per i diritti TV

Mentre nel resto d’Europa i campionati sono già iniziati o perlomeno hanno una data di inizio, la Grecia fa eccezione. I primi problemi sorgono una settimana fa, quando il mancato svolgimento dell’Assemblea Generale di Lega – dovuto al quorum, che non è stato raggiunto – ha fatto slittare l’inizio della Super League 1, programmato per il 21 agosto. Il nodo della questione sono i diritti televisivi: le 14 squadre partecipanti si ritrovano divise in due tronconi, tra chi è riuscito ad assicurarsi un contratto televisivo (Olympiakos, Panathinaikos, AEK, Aris, OFI e PAS Giannina) e chi ancora non c’è riuscito (PAOK, Asteras Tripoli, Lamia, Volos, Panetolikos, Ionikos e Apollon Smyrnis).

Stando alla situazione attuale, quasi sicuramente la nuova stagione della Super League partirà dopo la pausa internazionale di settembre, che vedrà impegnata la nazionale greca nelle qualificazioni ai Mondiali in Qatar contro il Kosovo (05/09) e contro la Svezia (08/09). Lunedì 23 agosto a mezzogiorno era in agenda l’Assemblea Generale della Super League Interwetten, che non si è svolta; la stessa sorte toccherà alle riunioni previste oggi ed il 27 agosto, che non si svolgeranno. Si tratta di un vero e proprio “record”, condiviso con l’Albania: il campionato greco e quello albanese sono gli unici in tutta Europa, considerando le 55 federazioni sotto l’egida della UEFA, che inizieranno a settembre.

L’azienda televisiva COSMOTE, una dei principali provider di contratti televisivi, ha offerto a tutte le squadre sprovviste di contratto sopracitate una cifra pari a €8.000.000 per una intera stagione; la prima offerta tuttavia è stata rifiutata dalle società, le quali invece chiedono poco più di 10 milioni, somma da dividere tra i sei club. Il consiglio di amministrazione di Cosmote si riunirà i primi giorni di settembre per decidere il da farsi.

Sulla questione si è espresso anche Theodoris Zagorakis, presidente dell’EPO, che nella sua dichiarazione ha manifestato delusione per il rinvio della prima di campionato ed ha invocato un cambio di rotta per il calcio greco.

È frustrante parlare di calcio e non veder rotolare il pallone sull’erba. Veniamo da due stagioni segnate da situazioni inedite e, mentre tutti cercano soluzioni per uscire da tutti i problemi causati dalla pandemia, noi ne creiamo altri. Ed è per questo che non possiamo andare da nessuna parte come nazionale di calcio. Non ci sono più solo semplici indicazioni che ci stiamo armando male e dobbiamo cambiare marcia. Ci sono prove evidenti, come il nostro posto nei ranking internazionali. È davvero inconcepibile che non ci sia consultazione su questioni di fondo per fermare questa discesa. Spero che si trovi la logica elementare e si dia presto una soluzione

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