Il Larissa minaccia di ritirarsi dal campionato!

Una decisione che avrebbe dell’incredibile. Il Larissa del presidente Alexis Kougias, attualmente penultimo con 7 punti in 13 partite giocate, starebbe pensando di ritirarsi dalla Super League 1 non per motivi economici ma per… i torti arbitrali!

Facciamo un passo indietro a domenica scorsa. Il Larissa ospitava il PAOK in casa e al 69′ si porta in vantaggio con il classe 2001 Dimitris Pinakàs, il next big thing del calcio ellenico. Al 95′ la squadra di Salonicco conquista un rigore, per atterramento di Swiderski da parte del portiere Nagy, che un minuto dopo viene trasformato da Vieirinha.

Un’azione che ha fatto scatenare numerose polemiche in casa Vyssinì (it. cremisi), a giudicare dal duro comunicato pubblicato a fine gara:

L’AEL FC (il Larissa, ndr) si lamenta molto dell’inesistente rigore assegnato dall’arbitro Evangelou, senza essere informato prima dal VAR, mentre Crespo e Szanucner (giocatore e collaboratore tecnico del PAOK, ndr), davanti agli occhi del quarto uomo Tsagkarakis, tenevano per il collo Bertos (difensore del Larissa, ndr) per non farlo entrare in campo, così i giocatori del PAOK potevano creare indisturbati l’azione che ha portato al rigore inesistente.

L’AEL FC manderà a Clattenburg (capo degli arbitri greci, ndr) il video della partita e in particolare tutte le azioni in cui Evangelou lasciava correre sui falli offensivi durante le azioni da fermo, ma anche l’ultima azione della partita in cui Evangelou e Tsagkarakis lasciavano Crespo e Sznaucner tenere fuori dal rettangolo di gioco Bertos. Così il PAOK ha organizzato l’azione in superiorità numerica e lo spazio in cui Swiderski ha fatto il movimento per conquistare il rigore inesistente sarebbe dovuto essere occupato proprio da Bertos.

Ci fa molta impressione qui a Larissa che Nova (pay-tv che ha i diritti per il campionato, ndr) e i suoi telecronisti non abbiano mai fatto rivedere l’azione. Ed è la prima volta che avviene in un’azione che decide il risultato finale.

Nel video sugli episodi dubbi della 14° giornata pubblicato oggi, che potete trovare qui, Mark Clattenburg dà tuttavia ragione a Evangelou (minuto 5.12) nell’azione del rigore al PAOK, dicendo che:

Il portiere non entra in contatto col pallone e va chiaramente ad intercettare la corsa dell’attaccante con le braccia, andando a toccare il suo piede e facendolo cadere.

Dopo le partite Panetolikos 2-1 OFI e Lamia 2-0 Aris, con le vittorie delle dirette concorrenti del Larissa in partite con qualche dubbio arbitrale, la società di Alexis Kougias ha emesso questo comunicato poche ore fa:

[…]
La nostra pazienza si è esaurita. Visto che la nostra società ha dimostrato nel tempo che non fa calcoli e non ha paura di niente, se questo comportamento illegale nei nostri confronti e i chiari vantaggi per i nostri avversari andranno avanti, arriveremo alla triste decisione di ritirare la nostra squadra o di giocare con la nostra U-19, in modo tale da non svincolare i nostri giocatori richiesti da altre società. Questo per dare una fine al marciume che regna dal 1996 nel calcio greco e che è stato purtroppo sopportato dai governi precedenti.
Naturalmente i primi che verranno informati saranno il premier Kyriakos Mitsotakis, il signor Gerapetritis (ministro “dello Stato” senza portafoglio, ndr) e i signori Laković e Georgiou della UEFA (rispettivamente direttore delle associazioni nazionali e uno dei membri di spicco dell’organo presieduto da Čeferin, ndr).

Dopo aver depositato la denuncia, Alexis Kougias terrà una conferenza stampa ad Atene, molto probabilmente in diretta su una nota rete televisiva a causa del coronavirus.

Domani il Larissa ospiterà il PAS Giannina e domenica prossima affronterà il Panathinaikos.
Con la speranza che una delle società più storiche del calcio greco, nonché vincitrice del campionato nel 1988 e della Coppa (1985 e 2007), prosegua in maniera regolare la Super League 1 2020-2021.

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Mark Clattenburg è il nuovo presidente degli arbitri greci

Mark Clattenburg, uno degli arbitri europei più conosciuti e affermati negli ultimi anni, è stato nominato presidente del Comitato Centrale degli arbitri greci (KED), andando a sostituire il portoghese Vitor Melo Pereira.

La decisione è stata presa dai rappresentanti di Olympiacos, PAOK, AEK e Panathinaikos, i quali hanno votato in modo anonimo per eleggere il nuovo presidente degli arbitri.

Dopo le voci circolate già da luglio, lo scorso 5 agosto, in presenza di Vangelis Grammenos e Leonidas Boutsikaris, rispettivamente presidente dell’EPO e presidente della Super League, Clattenburg ha firmato un contratto biennale, garantendosi la possibilità di scegliere il proprio team di lavoro, che include anche un addetto VAR. Alla riunione hanno anche partecipato, in videoconferenza, il presidente FIFA delle federazioni calcistiche europee Nondar Akhalkatsi, il National association director della UEFA Lakovic, l’Head of National Associations Governance & Global Institutions at UEFA Luca Nicola, il capo del dipartimento delle federazioni nazionali Marios Georgiou, nonché l’esperto indipendente della FIFA/UEFA, Petr Fusek. Metà del suo stipendio sarà pagato dalla FIFA e UEFA.

La grande innovazione portata da Clattenburg è di natura comunicativa: dopo ogni giornata, con un video su YouTube, lo stesso ex arbitro spiega le azioni dubbie con le voci in tempo reale tra VAR e arbitro e le varie inquadrature che hanno nella sala VAR. Un’operazione di trasparenza per il nuovo presidente della KED che non ha problemi nel dire anche quando la decisione non è corretta.

Se siete curiosi di guardare queste particolari moviole, il canale Hellenic Football Family ha la prima, la seconda e la terza giornata di Super League 1.

Per l’ex fischietto inglese non si tratta della prima esperienza arbitrale all’estero: nel febbraio 2017 era stato appuntato come presidente del comitato arbitri dell’Arabia Saudita, prendendo il posto del suo ex collega Howard Webb, con l’intenzione di contribuire a professionalizzare gli standard arbitrali nei campionati nazionali del paese. Ma la mancanza di progressi e le critiche espresse da parte dei suoi funzionari spinsero la Federazione calcistica nazionale a sollevarlo dall’incarico nell’ottobre 2018. Con uno stipendio di £325.000 all’anno, la sua avventura in Arabia terminò nell’ottobre 2018, dopo 18 mesi.

Dopo l’esperienza da dirigente in Arabia, questa estate la voglia di tornare in campo ha prevalso anche sulla sua età (45 anni), spingendolo fino in Cina, tentando di tornare a ricoprire il ruolo di arbitro effettivo. Tuttavia, a causa delle restrizioni del governo cinese sui visti per i cittadini stranieri, non è stato in grado di tornare in campo da arbitro.

Subito dopo aver realizzato l’impossibilità di tornare ad arbitrare, è stato intervistato dal quotidiano britannico Sportsmail, dichiarando:

E’ il momento giusto per ritirarmi dall’arbitraggio. A 45 anni diventa una sfida diversa a livello mentale. Ora voglio iniziare a guardare all’ambito educativo e gestionale dell’arbitraggio. Ho avuto una carriera meravigliosa e voglio rimettere a posto la mia esperienza piuttosto che andarmene.

Iniziò ad arbitrare nel 1999 nella National League e, dopo cinque anni di gavetta nelle serie minori, nel 2004 esordisce in Premier League. Arbitrerà nella massima serie inglese ininterrottamente per ben tredici anni, arbitrando oltre 200 partite. Dopo solo due anni, grazie a numerose prestazioni degne di nota, viene nominato arbitro internazionale e dirige così la sua prima partita, un’amichevole tra Australia e Ghana. Dal 2008 al 2017 ha arbitrato qualsiasi tipo di competizione europea, sia per club che per nazionali, partendo dalla ex Coppa UEFA, passando per Champions ed Europa League fino ad arrivare agli Europei e ai Mondiali. Nominato miglior arbitro mondiale nel 2016, è indubbiamente uno dei profili migliori per tentare di risollevare gli standard qualitativi degli arbitri greci: un compito arduo, aggravato dagli episodi di violenza fisica ai danni dei fischietti ellenici e da un ambiente che nutre molta diffidenza nel KED.

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Il caso Olympiakos-Atromitos del 2015 spiegato bene

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Partiamo da questo presupposto, visto che abbiamo letto un po’ di articoli in giro: in questo momento si tratta di una proposta di retrocessione, non di una condanna! 

Quindi tutte le supposizioni che si stanno facendo dallo scorso venerdì si riferiscono alle parole di Panagiota Spanou, membro della sezione di ricerca della Commissione Deontologica della Federcalcio greca, la quale ha proposto questi provvedimenti, dopo uno studio durato circa sei mesi, che verranno discussi dalla sezione giudiziaria della suddetta Commissione.

Ιnfatti, Spanou si è basata sull’articolo 27 del Codice di Condotta della Federcalcio dell’agosto 2019, riguardante le partite truccate per scommesse, il quale rimanda all’articolo 29 dello stesso Codice circa le sentenze che prevede questo:

1) Tutti i soggetti che partecipano o tentano di mettere in atto una combine per il risultato di una partita o di una competizione con mezzi antisportivi, antietici e corruttivi vengono puniti:

  • con un’ammenda dai 20.000 ai 60.000 euro,
  • una squalifica di almeno di dieci anni e
  • un daspo di almeno dieci anni.

2) In casi seri e di recidiva, l’ammenda raddoppia e i divieti si attuano a vita.

3) Nel caso in cui la società o un suo dignitario (presidente, membro del c.d.a., allenatore, staff tecnico o medico) sia colpevole dell’atto, la società verrà punita con la retrocessione e un’ammenda di 300.000 euro.

4) Nel caso in cui il presidente non sia responsabile, viene considerata colpevole, in ogni caso, la/le società quando sono colpevoli di illecito più di un suo giocatore.

Il testimone chiave nel caso Olympiakos-Atromitos è l’attuale direttore tecnico delle Nazionali di calcio e all’epoca ds del Panathinaikos, Takis Fyssas, che nello scorso febbraio aveva dichiarato davanti alla Corte d’Appello:

Ho avuto una telefonata con Sá Pinto (nel 2015 allenatore dell’Atromitos, ndr) una settimana prima e il giorno dopo la partita (Olympiakos-Atromitos, ndr) per chiedergli come stesse. Mi ha detto di aver ricevuto pressioni prima della gara per non mettere qualche giocatore, non mi ha detto quali fossero.

Mi ha detto che venivano dal presidente e dal direttore della società e che ha deciso di andarsene dopo la partita. Ho seguito la partita e ho visto alla fine che salutava i giocatori. Il giorno dopo si è dimesso. Da anni mi trovo nel mondo del calcio e penso che questo non sia giusto. L’allenatore fa la formazione e, da quello che mi ha detto, ci sono stati interventi esterni.

Molto probabilmente si riferiva a Kivrakidis e all’italiano Stefano Napoleoni, i quali tuttavia sono subentrati durante la partita. Mentre Katsouranis, sentito dallo stesso ex campione di Euro 2004 all’epoca, «non era pronto fisicamente».

Qui gli highlights della partita, terminata 2-1 per la squadra del Pireo:

I PROVVEDIMENTI SECONDO SPANOU

Riguardano le partite Ergotelis-Kalloni (19 gennaio 2015), Veria-Olympiakos (1° febbraio 2015), Veria-OFI (17 gennaio 2015), OFI-Panathinaikos (15 febbraio 2015), Asteras Tripolis-Olympiakos (1° novembre 2014).
Quindi non solo Olympiakos-Atromitos del 4 febbraio 2015. E non riguarda solo Marinakis, ma molte altre persone di livello nel calcio greco.

A Georgios Sarris (ex presidente della Federcalcio), Theodoros Kouridis (ex consigliere legale della Federcalcio), Aristidis Stathopoulos (ex vicepresidente Federcalcio), Nikolaos Prountzos (ex membro c.d.a. Federcalcio), Ioannis Papakonstantinou (ex membro c.d.a. Federcalcio), Georgios Douros (ex membro dell’Associazione arbitrale greca), Athanasios Briakos (ex membro dell’Associazione arbitrale greca), Konstantinos Ioannidis (ex arbitro):

  • Ammenda di 90.000 euro,
  • radiazione a vita da qualsiasi attività legata al calcio,
  • daspo a vita.

A Evangelos Marinakis il quale, da presidente di una società (nel 2015, ora è solo il proprietario), ha maggiori responsabilità in quanto è recidivo ad atti simili. Quindi si applica il paragrafo 3 dell’articolo 27 del Codice di Condotta della Federcalcio:

  • Ammenda di 300.000 euro
  • radiazione a vita da qualsiasi attività legata al calcio,
  • daspo a vita.

Ad Apostolos Abarkiolis, Alexandros Dimitropoulos, Ilias Spathas e Ioannis Aggelopoulos (tutti ex arbitri):

  • Ammenda di 60.000 euro,
  • dieci anni di squalifica,
  • daspo di dieci anni.

A Georgios Spanos (presidente e patron dell’Atromitos):

  • Ammenda di 200.000 euro,
  • radiazione a vita da qualsiasi attività legata al calcio,
  • daspo a vita.

A Ricardo Sá Pinto (ex allenatore dell’Atromitos):

  • Ammenda di 20.000 euro,
  • dieci anni di squalifica,
  • daspo di dieci anni.

Alle società Olympiakos FC e Atromitos FC:

  • Retrocessione,
  • Ammenda di 3.000.000 euro

LE REAZIONI

Quello che abbiamo da dire, lo diremo nei momenti opportuni e nelle sedi opportune. Non c’è alcuna preoccupazione. Un cielo pulito non ha paura dei fulmini! (un modo di dire greco, ndrPoi stiamo parlando di una proposta di condanna, non di una sentenza!

Georgios Spanos, presidente dell’Atromitos, ha parlato così a Novasports.

La legge disciplinare dà la possibilità ad una commissione, in questo caso alla Commissione Deontologica, di prendere una decisione senza che ci sia il completamento di un procedimento penale. Evidentemente, se ci sono stati dei dati in sede di ricerca, ci sarà almeno una probabilità, per non parlare di una prova dell’illecito. Spetta ora alla Commissione decidere se applicare le sanzioni previste dal Codice di Condotta.

Lakis Simeoforidis, avvocato e specialista in giustizia sportiva, a Μetropolis 95.5, radio di Salonicco.

Il rapporto di Panagiota Spanou non è completo? Questa scusa è ridicola. Cita nomi e partite e il suo rapporto ha una struttura ben definita. Parla di persone che hanno avuto un ruolo decisivo nell’influenzamento degli arbitri. perché qui non si parla solo di benefici in classifica, ma anche dal punto di vista economico.

Giorgos Panagopoulos, avvocato, sempre a Metropolis 95.5.

Mentre da parte dell’Olympiakos tutto tace per ora.
E di sicuro non finisce qui.

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Gli arbitri della Super League indicono (di nuovo) uno sciopero

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Il 19 dicembre 2018 l’arbitro Athanasios Tzilos fu aggredito con calci e pugni da quattro uomini incappucciati. Ad ogni azione, corrisponde una reazione: Newton può descrivere bene la mossa dei fischietti greci di scioperare, facendo saltare l’ultima giornata della Super League dell’anno solare 2018.

Stavolta si tratta di un’azione – o una serie di azioni – che ha portato alla stessa reazione, con gli arbitri greci che sciopereranno in occasione del fine settimana tra l’11 e il 12 gennaio. Un provvedimento drastico per dare un segnale importante in un ambiente, dal punto di vista arbitrale, tutt’altro che sereno.

Di seguito vi forniamo la lettera, tradotta in italiano, indirizzata dagli arbitri ellenici verso l’EPO (la Federazione Greca) e la KED (l’Associazione Arbitri Greci):

Signori,

Gli eventi degli ultimi giorni sono la goccia che hanno fatto traboccare il vaso. La mancata protezione nei confronti degli arbitri e dell’intero movimento calcistico greco visibile nelle dichiarazioni, nei comunicati e nella violenza verbale che avviene quotidianamente da parte di dirigenti, giornalisti e altre persone che si occupano del mondo del calcio.

Le denunce contro gli arbitri a scopo diffamatorio e per suscitare paura. L’impunibilità o le punizioni lievissime in molti casi di calciatori, allenatori, dirigenti, ecc.

La pazienza è finita. Il rispetto e la comprensione verso tutti ormai sono girati come un boomerang contro di noi, visto che sono molti che li sfruttano per interessi personali o di tifo.

La nostra decisione è quella di non renderci disponibili alla designazione e a scendere in campo nella 18a giornata della Super League come segno di reazione a tutti i fatti che ci creano problemi e ci offendono come persone che lavorano nell’ambito del calcio greco.

Cordialmente,
Organo Ufficioso Arbitri – Assistenti Super League

Parole che pesano come macigni in questo momento storico. Questa azione può provocare due conseguenze: la prima, inverosimile, di schierare per tutte le partite arbitri stranieri, come avviene effettivamente nei big match come, ad esempio, PAOKAEK, in programma proprio per domenica 12 gennaio. La seconda, abbastanza importante, è il fatto che, secondo il regolamento federale, si ripartirebbe dal weekend del 18-19 gennaio proprio con la  18a giornata, con le altre partite che scalano di una settimana.

I malfidenti parlano di un tentativo arbitrale di far riposare l’Olympiakos con questo escamotage, permettendo ai biancorossi di non avere un trittico di partite con i due incontri per i sedicesimi di Europa League e la trasferta al Toumba di Salonicco in soli sette giorni. A pensar male si fa peccato, ma… in questo caso l’atteggiamento degli arbitri  greci è ampiamente giusto.

Un modo sacrosanto per guadagnare il rispetto perduto weekend dopo weekend in tutti i campi della Grecia.

 

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Aggressione all’arbitro Athanasios Tzilos

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L’ennesimo caso di violenza è stato perpetrato nella mattina di mercoledì 19 dicembre ai danni dell’arbitro internazionale Athanasios Tzilos, arbitro di Super League, la massima serie greca di calcio.

Secondo quanto riportato dai media ellenici, Tzilos usciva di casa intorno alle 9 di mattina per recarsi a fare compere quando, all’improvviso, quattro persone incappucciate lo hanno brutalmente aggredito con calci e pugni, nelle vicinanze della sua macchina. Il finestrino anteriore dell’auto è stato frantumato e gli aggressori hanno colpito l’arbitro in testa e al ginocchio. Prontamente trasferito in ambulanza all’ospedale cittadino, i medici hanno affermato che Tzilos era in uno stato di schock e in uno stato piscologico alterato.

Sulla vicenda si è prontamente espresso il Presidente delle Associazioni Calcistiche (EPC) di Larissa, Dimitris Boukhlariotis, che ha espresso la sua vicinanza all’arbitro e alla sua famiglia, definendo l’aggressione come “codarda e infame” e assicurando che i protagonisti di quest’atto la pagheranno.

I vertici del calcio greco, tra cui Evangelos Grammenos (presidente dell’EPO) e Vitor Melo Pereira (presidente dell’Associazione Arbitri Greca), hanno deciso di rimandare la 15esima giornata di Super League direttamente a gennaio.

Messaggi di solidarietà sono arrivati anche dal mondo arbitrale, in particolare da Vangelis Kiotzenis, ex arbitro di Super League 38enne, che ha appeso il fischietto al chiodo la scorsa stagione. Ha espresso la sua opinione attraverso questo post su Facebook, che è molto chiaro:

Scarafaggi, bastardi. Questi siete voi. Mai uno contro uno. Tu sei colpevole… Dio vede… e provvede. Mi dispiace per queste parole di rabbia… ma quando vedi un amico e un collega urlare dal dolore… è qualcosa che mi disturba. Coraggio Athanasios mio… siamo con te!

Anche Razvan Lucescu, allenatore del PAOK, nella conferenza stampa di ieri dopo la partita di coppa vinta per 6-0 contro l’Aitttitos Spaton, ha espresso la sua opinione:

Quello che è successo è inaudito. Sfortunatamente, da quando mi sono trasferito in Grecia cinque anni fa fino ad oggi, il campionato è stato fermato ogni anno. Non è normale, va oltre ogni limite. Mi auguro che la polizia greca faccia il suo lavoro e scopra chi ha compiuto questo gesto. D’altro canto non è mio compito decidere quando giocare, è un problema della Lega.

L’aggressione a Tzilos non è né il primo né sarà l’ultimo caso di violenza legata al mondo sportivo greco, che negli ultimi anni è stato caratterizzato da invasioni di campo, tafferugli, botte e incendi sia dentro che fuori dal campo. Sempre a proposito di arbitri, nel novembre 2016 la casa del designatore arbitrale Giorgios Bikas fu fatta saltare in aria, con l’accusa di aver mandato arbitri su cui i tifosi avevano molti dubbi ad arbitrare le partite dell’Olympiacos.

Fatta saltare in aria la casa di Giorgios Bikas, presidente della commissione arbitrale Greca

Il governo greco ha sospeso nella giornata di ieri tutte le competizioni calcistiche del paese fino a data da destinare, dopo che ignoti hanno piazzato una bomba ed hanno fatto saltare in aria la casa di Giorgios Bikas, presidente della commissione arbitrale Greca. Lo stesso Bikas, la settimana scorsa, aveva fatto sapere che un arbitro della Souper Ligka era stato minacciato fuori da casa sua da sconosciuti. Corruzione e minacce sono all’ordine del giorno in Grecia, sia politicamente che calcisticamente parlando, ma questo è un atto di violenza inaudito. Seguono aggiornamenti.