Zagorakis si dimette dalla presidenza dell’EPO

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La notizia è rimbalzata su tutte le testate giornalistiche greche a poche ore dall’inizio della partita contro la Svezia: Theodoris Zagorakis, presidente della Federcalcio greca, ha annunciato pubblicamente le sue dimissioni. Zagorakis, uno dei maggiori protagonisti dell’Europeo 2004 nonché europarlamentare del Partito Popolare Europeo, lascia la presidenza dell’E.P.O. (Ελληνική Ποδοσφαιρική Ομοσπονδία) dopo poco più di 5 mesi dalla sua insediatura. La sua candidatura era stata approvata da tutto il mondo calcistico nazionale, soprattutto dai delegati delle Big 4, ma anche dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis e dal viceministro dello Sport Lefteris Avgenakis. A priori, tutto il supporto ricevuto si è dimostrato perfino ridondante, in quanto poche ore prima delle elezioni l’altro pretendente alla presidenza, Konstantinos Nikas, aveva ritirato la propria candidatura. Eletto a fine marzo con 66 voti a favore su un totale di 68 votanti, dopo 165 giorni Zagorakis rinuncia all’incarico abbandonando la sede dell’EPO di Goudi Park. Nei prossimi giorni dovrebbe incontrarsi con il ministro di Stato Giorgios Gerapetritis per discutere formalmente i motivi che lo hanno spinto a dimettersi.

La decisione, secondo le indiscrezioni che stanno filtrando negli ultimi giorni, non è stata presa repentinamente bensì è maturata dopo circa un mese di riflessioni. Alla base delle dimissioni ci sarebbe il malcontento di Zagorakis nei confronti dell’attuale situazione di stallo che prevale nel calcio greco: la Lega è ovviamente divisa, come testimonia l’ultimo caso legato ai diritti televisivi, e le grandi squadre non riescono a trovare punti comuni per iniziare a contribuire al miglioramento della situazione. Il presidente uscente non ha avuto controllo sul Comitato Esecutivo (più volte si è trovato in disaccordo con le decisioni prese, come nel caso Laskov) e non è riuscito ad apportare le modifiche che avrebbe voluto. Stando agli addetti ai lavori, Zagorakis ha definito la penalizzazione di sei punti inflitta all’Aris per il caso Laskov come ingiusta, in quanto l’episodio è di tipo burocratico ma soprattutto perché risale al 2018, per questo la detrazione dei punti in classifica tre anni dopo non è la sanzione più adeguata per l’illecito commesso dalla società di Salonicco. Inoltre, pare che il governo non abbia aiutato Zagorakis nel suo lavoro come invece gli era stato promesso. Come è facile intuire, le condizioni di lavoro non sono state ottimali, il clima era ed è tuttora teso: in tutto questo casino, Zagorakis si è trovato nel mezzo, apparentemente impotente.

Zagorakis dovrebbe inviare la lettera di dimissioni al consiglio federale. Secondo l’articolo 38, paragrafo 9 dello statuto dell’EPO, una volta accettate le dimissioni di Zagorakis il vicepresidente dell’EPO nonché presidente dell’E.P.S. di Atene, Panagiotis Dimitriou, eserciterà le funzioni di presidente ad interim fino alla prossima Assemblea Generale Ordinaria (prevista per l’estate 2022), durante la quale saranno convocate nuove elezioni.

Il suo comunicato ufficiale:

Nelle elezioni tenutesi il 27 marzo, i rappresentanti delle società mi hanno onorato, eleggendomi al vertice del Calcio Greco.

Tuttavia, la presidenza della Federcalcio ellenica non è mai stata per me personalmente, né uno strumento per raggiungere altri obiettivi, né fine a se stessa.

La mia decisione di guidare questa impresa ha comportato molti rischi e grandi costi personali fin dall’inizio. Tuttavia, la criticità dei momenti, ma anche i pericoli che si annidavano per il calcio greco, non mi hanno permesso di rimanere estraneo. La posta in gioco per il futuro dello sport nel paese era enorme.

Per questo, sin dal primo momento dell’annuncio della mia candidatura, ho rivolto un invito a riunirci e negoziare in ogni direzione. Ho parlato di un’opportunità unica per cambiare, tralasciando tutto ciò che crea motivi di divisione.

Sfortunatamente, a quanto pare, questo momento non è ancora arrivato.

Non è mia intenzione incolpare nessuno o dare la colpa a una parte o all’altra. Ovviamente c’è una differenza nella percezione del calcio e nel modo in cui dovremmo andare avanti. Ma chi cerca di trovare il buono e il cattivo in questa storia si sbaglia. Non ci sono buoni e cattivi. Ci sono solo colpevoli. Siamo tutti responsabili della caduta del calcio greco e tutti abbiamo una parte di responsabilità.

Finché alcune persone continueranno consapevolmente a svalutare il calcio greco, contribuendo con il loro atteggiamento a mantenere un clima tossico, senza motivo, in cui tutti rivendicano costantemente il ruolo di vittima, lo sport si rimpicciolirà agli occhi dei tifosi greci. L’unica vittima in questo caso è il calcio stesso. Nessun altro.

Per questi motivi, annuncio ufficialmente le mie dimissioni dalla Presidenza della Federcalcio ellenica.

Vorrei ringraziare sinceramente le persone che hanno lavorato a stretto contatto con me durante questo periodo nella Federazione e in particolare i dipendenti e il personale dirigente dell’EPO. In questi sei mesi, nonostante i problemi ed i ritardi, abbiamo fatto insieme dei passi importanti per la Federazione stessa. L’adozione, dopo mesi di dure trattative, dello Studio Olistico FIFA-UEFA da parte dell’Assemblea Generale dell’EPO lascia un’importante eredità per il futuro.

Spero che la nuova dirigenza dell’EPO abbia sia il sostegno che la libertà di azione per attuare le riforme necessarie e per effettuare i tagli necessari per il bene del calcio greco.

Sarò sempre pronto ad aiutare in qualsiasi necessità.

 

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Super League rimandata, è caos per i diritti TV

Mentre nel resto d’Europa i campionati sono già iniziati o perlomeno hanno una data di inizio, la Grecia fa eccezione. I primi problemi sorgono una settimana fa, quando il mancato svolgimento dell’Assemblea Generale di Lega – dovuto al quorum, che non è stato raggiunto – ha fatto slittare l’inizio della Super League 1, programmato per il 21 agosto. Il nodo della questione sono i diritti televisivi: le 14 squadre partecipanti si ritrovano divise in due tronconi, tra chi è riuscito ad assicurarsi un contratto televisivo (Olympiakos, Panathinaikos, AEK, Aris, OFI e PAS Giannina) e chi ancora non c’è riuscito (PAOK, Asteras Tripoli, Lamia, Volos, Panetolikos, Ionikos e Apollon Smyrnis).

Stando alla situazione attuale, quasi sicuramente la nuova stagione della Super League partirà dopo la pausa internazionale di settembre, che vedrà impegnata la nazionale greca nelle qualificazioni ai Mondiali in Qatar contro il Kosovo (05/09) e contro la Svezia (08/09). Lunedì 23 agosto a mezzogiorno era in agenda l’Assemblea Generale della Super League Interwetten, che non si è svolta; la stessa sorte toccherà alle riunioni previste oggi ed il 27 agosto, che non si svolgeranno. Si tratta di un vero e proprio “record”, condiviso con l’Albania: il campionato greco e quello albanese sono gli unici in tutta Europa, considerando le 55 federazioni sotto l’egida della UEFA, che inizieranno a settembre.

L’azienda televisiva COSMOTE, una dei principali provider di contratti televisivi, ha offerto a tutte le squadre sprovviste di contratto sopracitate una cifra pari a €8.000.000 per una intera stagione; la prima offerta tuttavia è stata rifiutata dalle società, le quali invece chiedono poco più di 10 milioni, somma da dividere tra i sei club. Il consiglio di amministrazione di Cosmote si riunirà i primi giorni di settembre per decidere il da farsi.

Sulla questione si è espresso anche Theodoris Zagorakis, presidente dell’EPO, che nella sua dichiarazione ha manifestato delusione per il rinvio della prima di campionato ed ha invocato un cambio di rotta per il calcio greco.

È frustrante parlare di calcio e non veder rotolare il pallone sull’erba. Veniamo da due stagioni segnate da situazioni inedite e, mentre tutti cercano soluzioni per uscire da tutti i problemi causati dalla pandemia, noi ne creiamo altri. Ed è per questo che non possiamo andare da nessuna parte come nazionale di calcio. Non ci sono più solo semplici indicazioni che ci stiamo armando male e dobbiamo cambiare marcia. Ci sono prove evidenti, come il nostro posto nei ranking internazionali. È davvero inconcepibile che non ci sia consultazione su questioni di fondo per fermare questa discesa. Spero che si trovi la logica elementare e si dia presto una soluzione

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