Anche il Kavala cambia proprietà

Dopo nemmeno qualche giorno dalla notizia dell’acquisto delle quote di maggioranza del Kallithea da parte dell’imprenditore statunitense Barroway, anche il Kavala cambia proprietà. La società degli Αργοναύτες è stata rilevata dall’imprenditore iraniano-canadese Alex Haditaghi, che nella sua carriera lavorativa si è maggiormente occupato di mutui, riuscendo ad aprire diverse aziende le quali, nel corso degli anni, hanno generato ricavi per oltre 45 miliardi di dollari.

Durante la giornata di venerdì 6 agosto è stato finalizzato l’accordo tra l’acquirente iraniano-canadese Alexander Haditagi ed i tre maggiori azionisti del Kavala, Antonis Antoniou, Sotiri Delikari e Antonis Katsamakidis. L’accordo è stato raggiunto alla presenza dell’avvocato di PAE AOK 1965, il sig. Charalambos Koufatzis e del rappresentante legale di Haditagi, il sig. Kevrekakis.

Dopo aver risolto le questioni formali, questo pomeriggio Alex Haditagi ha visitato lo stadio municipale Anthi Karagianni, entrando in contatto con le strutture societarie. È stato accompagnato da Ricky Gomes, portiere portoghese 28enne che vestirà un ruolo importante all’interno dello staff tecnico del club, e dal suo collaboratore in loco Nikos Mavrommatis, oltre che dai rappresentanti dell’amministrazione del Comune di Kavala, Apostolos Moumtsakis e Costas Pefanis. Quasi certamente Haditagi chiederà di intervenire nell’area adiacente l’Anthi Karagiannis, poiché non è sembrato particolarmente soddisfatto di quanto visto. Tutte le future modifiche saranno effettuate in collaborazione con il comune di Kavala.

Nonostante l’esito positivo della trattativa, si è trattato di una negoziazione lunga (un anno), estenuante e più volte ad un passo dal naufragare: tutte caratteristiche tipiche della burocrazia greca. Infatti, secondo quanto scritto da Haditagi qualche settimana fa prima di concludere le trattative, la vecchia proprietà si sarebbe mossa troppo in ritardo per quanto riguarda la finalizzazione della proposta e la lettera di garanzia.

Le partite dovrebbero essere disputate sui campi di calcio e non nelle lettere, giocando con le speranze e i sogni delle persone della città che amano e lottano per la squadra.

Quella che segue è la mia risposta alla vostra proposta politica, ma non sostanziale:

La lettera di garanzia di 150.000 euro è del tutto accettabile, in quanto necessaria per partecipare al prossimo campionato. Posso far avere questi soldi sul conto bancario del signor Kevrekakis entro 48 ore.

Secondo quanto ho capito, (la lettera di garanzia, ndr) dovrebbe essere presentata entro lunedì perché altrimenti la squadra sarà retrocessa in terza categoria. Vorrei chiedere agli organi competenti di concedere più tempo in modo da finalizzare il vostro accordo con il sottoscritto. Forse solo un’altra settimana.

È un vero peccato che ci siano voluti mesi per farlo; mi hai inviato questa richiesta domenica sera, all’ultimo minuto e poche ore prima della scadenza senza un accordo scritto tra di noi.

Per favore, non prenderla nel modo sbagliato, ma trovo difficile credere che farai qualsiasi cosa senza il contratto/accordo firmato tra di noi. Suggerirei a lei e ai rappresentanti della città di parlare con gli organi competenti e chiedere una proroga di una settimana. Se le vostre intenzioni sono serie, verrò a Kavala nei prossimi 2-3 giorni per firmare i contratti e finalizzare l’accordo.

Anche il deposito di 100.000 euro non è un problema e sarò felice di inviarli al signor Kevrekakis, come parte del mio accordo firmato con voi.

Considero la richiesta di un deposito di 1.000.000 di euro come un gioco di strategia senza senso da parte vostra e mi chiedo quanto seriamente vogliate vendermi le azioni del club.

Mi dedicherò alla squadra costruendo una società vincente dentro e fuori dal campo. Non ho alcun interesse a coinvolgere la vostra influenza e la politica in questo gruppo dopo la vendita delle azioni. Voglio che AOK e la gente di Kavala abbiano una squadra vincente, senza alcuna influenza da parte vostra.

Spenderò tutto il necessario per rendere tutti orgogliosi e costruire una grande squadra, a un costo che può essere di €1.000.000 o €10.000.000. Ma questo non dovrebbe essere un vostro problema.

Spero che la mia risposta rapida e chiara sia una prova forte della mia serietà e disponibilità a concludere d’accordo! Spero di non dover aspettare molto per ricevere una vostra risposta.

Tuttavia, i tre azionisti di maggioranza greci hanno firmato il trasferimento delle quote all’imprenditore iraniano-canadese, il quale ha già depositato l’importo della lettera di garanzia. Se la parte relativa al cambio di proprietà sembra essere risolta, l’iscrizione pare essere ancora un nodo da sciogliere: formalmente la squadra non risulta ancora iscritta al girone nord della Super League 2, ma filtra un certo ottimismo in quanto il governo sarebbe propenso a concedere una proroga proprio a causa del cambio di proprietà.

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2021 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

Il Kallithea passa nelle mani dell’imprenditore americano Barroway

A pochissimi giorni dall’inizio della Super League 2, il Kallithea cambia pagina e passa nelle mani di una nuova proprietà. Infatti, il Comitato per gli sport professionistici ha annunciato nella giornata di lunedì 2 agosto che l’americano Andrew Barrowey ha rilevato il 90% delle azioni di PAE GS Kallithea diventando il maggiore azionista della società. Amministratore di fondi speculativi e imprenditore, fino al 2019 Barrowey era il principale azionista dell’Arizona Coyotes, squadra di hockey della NHL.

Le persone del nuovo gruppo azionista (tra cui Petros Filippakos, ex calciatore greco-americano dell’Olympiacos), insieme all’ex direttore generale del Kallithea Andreas Bonovas, hanno visitato sia lo Stadio Comunale “Grigoris Lambrakis” sia il centro sportivo Vari per avere un quadro completo dei cambiamenti che il nuovo azionista di maggioranza ed i suoi soci vorranno apportare.

Per quanto riguarda la futura gestione della società, della vecchia amministrazione sembra che nel nuovo consiglio di amministrazione sarà presente soltanto Spyros Papadopoulos come rappresentante della sezione dilettanti G.S. Kallithea, tuttavia la notizia non è ancora stata confermata da nessuna delle due parti. La sezione amatoriale, ciononostante, conserva il 10% delle azioni e il diritto di nominare un rappresentante nel consiglio di amministrazione.

Nuovi sviluppi sembrano essere in corso e nonostante agosto sia un mese festivo ci saranno novità immediate a livello amministrativo e di trasferimento. Secondo alcune indiscrezioni che sono filtrate, la quota di maggioranza è stata rilevata per una cifra intorno ai 300.000€.

Il Kallithea è la terza società calcistica greca a passare nelle mani di proprietà straniere: nel maggio 2017 l’imprenditore egiziano Maged Samy rilevò il 90% delle quote dell’Ergotelis, mentre la scorsa estate la maggioranza delle quote dello Xanthi è passata nelle mani dell’imprenditore greco-australiano Bill Pappas.

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2021 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

L’OFI si rende solidale ma a qualcuno non piace

La squadra cretese di Irakleio si rende protagonista di un gesto straordinario. Lo scorso martedì la Federcalcio ha annunciato che la somma della UEFA destinata alla Grecia per il programma Solidarity (stagione 2019-2020) verrà divisa in parti eque alle 14 società di Super League 1.

Ogni società, dunque, riceverà 333.110,46 euro. L’OFI, notizia di mercoledì, ha proposto alle altre 13 società della massima divisione di donare una percentuale, da decidere nel C.d.A. della Super League 1, di questa somma alle società di Super League 2 e Football League. Un aiuto concreto, dopo quello simbolico di due settimane fa.

La società cretese ha proposto inoltre di raccogliere il totale e mandarlo allo PSAP (Αssocalciatori greca) che sarà il garante di questa iniziativa.

Le reazioni

Se i conterranei, in quanto cretesi, dell’OF Ierapetra hanno accolto in maniera positiva l’iniziativa, ci sono alcuni presidenti che sono contrari.

Il Panachaiki 1891 FC non fa elemosina. Non chiede aiuti da nessuna società e in tutti questi mesi ha dimostrato che con un progetto e una giusta organizzazione si può affrontare questo golgota. Con questa proposta dell’OFI vengono sottovalutati in maniera chiara tutti i presidenti-finanziatori delle società di Super League 2 e Football League che con le unghie e con i denti stanno attualmente lottando per tenere in piedi le proprie squadre. Chiediamo di finirla con questa ridicola generosità che sottovaluta provocatoriamente l’asticella della nostra intelligenza.

Comunicato sul sito del Panachaiki

Sono assolutamente d’accordo col presidente del Panachaiki Giorgos Barlos. Cosa pensa l’OFI, che i nostri giocatori sono dei mendicanti? La dirigenza del Rodos presta attenzione ai suoi calciatori, cosa che fanno anche le altre società di Super League 2 e Football League. L’OFI non dovrebbe fare nulla! Se vuole raccogliere soldi, allora dovrebbe distribuirli alle famiglie povere di Creta, che ne hanno bisogno!

Tonis Martinis, presidente del Rodos (FL) intervistato da mikriliga.com

Durante il programma Sti Sentra, in onda sulla radio di Salonicco Metropolis 95.5, sono intervenuti il presidente dell’Assocalciatori greca Giorgos Bantis (ex portiere di Panionios e Lamia, attualmente svincolato) e il presidente del Trikala (Super League 2) Ilias Aivazoglou.

Con questa iniziativa, l’OFI ci ha ricordato perché amiamo questo sport. Non sono i soldi ma il gesto di solidarietà. Ci fa vedere come dovrebbe essere lo sport. […] Mi sembra triste che si veda la parte negativa in questa iniziativa.

Giorgios Bantis, presidente Assocalciatori greca

Vorrei mettere le cose al loro posto. [L’OFI] Non può essere come la Madonna e distribuire soldi alle società. Ci offende. Ci sono giocatori non pagati? Con che diritto può dare soldi a giocatori che fanno parte delle società? [I calciatori] Non stanno giocando, non è che non vengono pagati: non dobbiamo confonderci. Le società non vengono pagate, i calciatori sì. Giustamente Bantis vuole il meglio per i giocatori ma l’OFI con quale diritto può fare questo. […] I soldi che ha mandato la UEFA per essere distribuiti dove vanno? Noi non abbiamo preso un euro. Li hanno presi le squadre di Super League 1. E l’OFI ora cosa fa? Vuole fare il buono con i giocatori?

Ilias Aivazoglou, presidente Trikala (SL2)

Insomma, da una parte abbiamo il bel gesto dell’OFI e dall’altra i presidenti delle società che vengono punti nell’orgoglio. Come sempre, è polemica.

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

L’infinita stagione 2019-2020 in Grecia

Mentre in altri parti d’Europa, vedi Polonia, Belgio o Scozia, la stagione 2020-2021 ha già preso il via, in Grecia ancora deve concludersi quella precedente! Stranezze da coronavirus, direte. E invece… non è proprio così e vi spieghiamo anche il perché.

Le ultime partite giocate in Super League 1 sono state quelle valevoli per l’ultimo turno dei playoff: Olympiakos 3-0 AEK, PAOK 0-0 Aris, Panathinaikos 3-2 OFI. Si sono svolte il 19 luglio. Dopo la fine del massimo campionato, per concludere la stagione si dovevano giocare tre incontri. La finalissima di Coppa di Grecia tra Olympiakos e AEK e il doppio spareggio promozione-retrocessione tra la 13° della Super League 1 (lo Xanthi) e la 2° della Super League 2 (l’Apollon Smyrnis). Siamo al 14 agosto e stiamo ancora aspettando.

LA FINALE DI COPPA: LO STADIO, L’EUROPA, LA RABBIA

olympiakos-aek-2-scaled-e1595185295830-768x497
Cissè festeggia durante Olympiakos 3-0 AEK del 19 luglio 2020.

La Federcalcio greca aveva deciso il 9 luglio che la finale Olympiakos-AEK si sarebbe giocata domenica 26 luglio alle ore 21, senza spettatori, una settimana dopo l’ultima giornata di campionato, nello stadio di Rizoupoli. La squadra del Pireo si era opposta categoricamente sulla scelta del campo dell’Apollon Smyrnis, perché non veniva utilizzato dal lontano 9 marzo e si trova vicinissimo al quartier generale dell’AEK a Nea Filadelfeia (come vi avevamo spiegato qui).

Nei giorni successivi, la Polizia ha fatto un sopralluogo nello stadio della finale e non ha dato il permesso per lo svolgimento della partita. Di conseguenza, la Commissione dei Fatti Straordinari della Federcalcio greca ha deciso per il rinvio della finale il 21 luglio, a cinque giorni dalla data programmata. Le reazioni contro la Federcalcio sono velenose, a partire dalla rete televisiva che detiene i diritti della Coppa, la pay tv Cosmote TV, fino all’Olympiakos, il quale doveva preparare l’importante sfida di ritorno degli ottavi di Europa contro il Wolverhampton del 6 agosto.

Con il 30 agosto nell’aria come possibile data per la finale, l’Olympiakos manda subito una richiesta formale all’AEK per lo svolgimento sempre il 26 luglio ma sul campo dei gialloneri, ossia l’Olimpico di Atene. La società di Atene risponde con un difensivo «si gioca dove e quando decide la Federazione». Nel frattempo la Federazione Provinciale di Irakleio (Creta) candida il Pagkritio come sede per la finale, visti i pochi contagi per coronavirus nell’isola cretese.

La Federcalcio non ascolta questa richiesta e il 28 luglio decide per la finale il 30 agosto all’Olimpico di Atene, andando contro la volontà di FIFA e UEFA che auspicavano lo svolgimento dell’atto finale prima del 3 agosto, ossia prima dell’inizio del calciomercato in Grecia ed entro la scadenza UEFA per determinare le squadre che vanno in Europa.

Il 29 luglio l’Olympiakos minaccia di mandare in tribunale la Federcalcio e di giocare la finale il 30 luglio ossia… il giorno successivo! Ovviamente questo non è successo e quindi Olympiakos e AEK si contenderanno la Coppa il 30 agosto all’Olimpico. Come tempistica sembrerà quasi una Supercoppa, visto che la Super League 1 2020-2021, a meno di stravolgimenti dell’ultima ora, comincerà il 12 settembre.

GLI SPAREGGI: LA SUPER LEAGUE 2 INCOMPIUTA E L’ETERNA ATTESA…

aox-apollon-smyrnis
Xanthi-Apollon Smyrnis del febbraio 2018. Sullo sfondo Giorgos Paraschos, allora tecnico dell’Apollon Smyrnis: già ex Xanthi, un mese fa è ritornato sulla panchina dell’Apollon.

Partiamo dall’epilogo: il Tribunale Arbitrale della Federcalcio ha deciso ieri che gli spareggi per il 14° e ultimo posto in Super League 1 si giocheranno tra Xanthi e Apollon Smyrnis il 22 e 29 agosto. Quindi conosceremo la squadra che completerà il puzzle del prossimo campionato solo due (!) settimane prima dell’inizio ufficiale della stagione 2020-2021.

La Super League 2, come tutti i campionati greci ad eccezione della Super League 1, si è conclusa nella prima metà di marzo, prima del lockdown causa coronavirus. Tra varie perdite di tempo legate ai diritti televisivi, al momento dell’interruzione, la serie cadetta aveva svolto solamente 20 giornate di regular season, con altre due partite da giocare e infine playoff dalla 1° alla 6° e playout dalla 7° alla 12°.

La classifica, ufficializzata dall’ente organizzatore il 23 luglio, recita così:

PAS Giannina         49 punti
Apollon Smyrnis    42 punti

Chania                     38 punti
Levadiakos             38 punti

Il PAS risale così in Super League 1, mentre l’Apollon si giocherà lo spareggio. Ovviamente Chania e Levadiakos hanno fatto ricorso, dato l’esiguo distacco dalla seconda, ma non è stato accolto.

Però anche l’Apollon, che non gioca da oltre cinque mesi, non è contento della decisione di far svolgere comunque lo spareggio, accogliendo così la notizia di poche ore fa:

Una decisione che è come un aborto per noi. […] Ci sembra chiaro che si tratti di una decisione che distrugge la squadra dell’Apollon Smyrnis. Da una parte non le permette di partecipare nella Super League 1 (erano circolate voci su un allargamento a 15 squadre, ndr), dall’altra non le dà il tempo materiale di costruire una squadra per la nuova stagione. Anche se la nostra squadra giocherà lo spareggio e lo vincerà, qualcuno deve venire in questo periodo a fare una squadra. Questa è l’equità professata dai golden boys della Super League 1? Queste cose nemmeno David Copperfield, signori…

A prescindere dai toni usati dalla società ateniese, il tempismo degli spareggi è uno dei peggiori mai visti perché chi giocherà nella nuova Super League 1, che comincia due settimane dopo la partita di ritorno, sarà oggettivamente penalizzato. Soprattutto se si tratterà dell’Apollon che nella scorsa stagione militava in Super League 2, con un’intera squadra da adattare alla nuova categoria.

Ci troviamo a quasi una settimana dall’inizio degli spareggi e i dubbi sono ancora tanti, come illustrati da gazzetta.gr.

Chi giocherà in casa all’andata e chi al ritorno?
Non è stato ancora sorteggiato il calendario.

Ci sarà il VAR?
In Super League 1 esiste, in Super League 2 no. Chi lo sa.

Ci saranno i tifosi sugli spalti?
Al 99.9% no. La pandemia non accenna a calmarsi in Grecia (anzi…), ma non abbiamo nessuna decisione ufficiale.

Le due partite avranno una copertura televisiva?
Lo Xanthi ha un contratto con la televisione di stato ERT per le partite in casa, mentre l’Apollon è in conflitto con la ERT e durante la stagione le partite in casa non erano trasmesse in televisione. Quindi potrà anche succedere che Apollon Smyrnis-Xanthi si giochi senza pubblico e senza telecamere.

Arbitri greci o stranieri?
Probabilmente si punterà sugli arbitri greci internazionali, quindi la rosa si restringe su Sidiropoulos (il più esperto, sez. Dodecanneso), Papapetrou (sez. Atene), Papadopoulos (sez. Macedonia), Tzilos (aveva arbitrato l’andata dello spareggio dello scorso anno tra Platanias e OFI, sez. Larissa), Skoulàs (sez. Tessaglia), Diamantopoulos (sez. Arcadia).

Quali giocatori potranno scendere in campo?
Sono due partite della stagione 2019-2020 ma giocate durante la stagione 2020-2021. La Federcalcio non ha pubblicato niente circa questo argomento, quindi si prova a fare una stima.
Xanthi e Apollon Smyrnis potranno schierare giocatori con i contratti in essere per la stagione 2020-2021 e giovani che hanno firmato un contratto professionistico entro il 2 agosto. Per trovare il pelo nell’uovo, potranno scendere in campo anche calciatori che hanno ancora un contratto con le rispettive società, sono andati via ma le società non sono andate a depositare la fine del contratto in Federazione.

Senza scendere in ulteriori (e tediosi) tecnicismi, la Federcalcio si deve pronunciare affinché le due squadre sappiano dove, come e con chi giocare.

Rimanete connessi perché ne vedremo sicuramente delle belle!

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

La nuova Super League 2 da fantascienza

paokosfp-4.jpg

[Traduzione e adattamento di questo articolo di Contra.gr dello scorso 30 aprile.]

PAOK e Xanthi per la multiproprietà, Olympiakos e Atromitos per una partita in cui si sono affrontate nel 2015, sono le squadre che rischiano (tra virgolette o senza) la retrocessione. La squadra del Pireo ha portato il caso del PAOK al TAS di Losanna, il PAOK cerca di ripagare i biancorossi tramite la Commissione Etica. Qua mettiamo una pausa e chiariamo che l’obiettivo di questo articolo non è quello di analizzare la serietà o meno delle due questioni, perché questa verrà decisa dagli organi competenti.

Cosa succederebbe se effettivamente queste quattro squadre retrocedessero in Super League 2? La serie cadetta del campionato greco acquisirebbe un interesse incredibile, pari a quella della Serie B 2006/2007 con Juventus, Napoli e Genoa.

E, ovviamente, sarebbe… molto più costosa!

Non vogliamo sottovalutare affatto AEK e Panathinaikos, per carità. Però questo fatto si basa sulla pura realtà dello status economico e agonistico che hanno Olympiakos e PAOK attualmente. Gli Erithròlefkoi e il Dikefalos tou Vorrà sono due squadre che possono trattare i propri diritti televisivi con somme molto più alte rispetto agli altri. Poi stiamo parlando delle squadre con i budget più alti del calcio greco.

OLYMPIAKOS + PAOK = QUASI METÀ SUPER LEAGUE 1

Secondo transfermarkt, il valore di mercato della rosa del PAOK è sui 53.2 milioni di euro. Quello dell’Olympiakos sui 59.58 milioni di euro. Parliamo dei nuovi valori, quelli che si sono adattati sugli standard della pandemia, i quali hanno un trend fisiologicamente negativo.

Giusto per darvi un’idea, la rosa dell’AEK è sui 27.78 mln, del Panathinaikos sui 18.9 mln e dell’Aris sui 10.55 mln di euro. Il valore di mercato complessivo della Super League 1 è di 246.8 milioni: Olympiakos e PAOK coprono quasi la metà, 112.78 milioni di euro.

Olympiakos e PAOK hanno anche i giocatori più costosi della Grecia. Sempre secondo transfermarkt, la formazione col più alto valore di mercato comprende solamente calciatori di queste due società.

In un ipotetico 4-2-3-1:

Portiere: José Sá (Olympiakos, 2.8 mln)
Terzino destro:
Omar Elabdellaoui (Olympiakos, 4.8 mln)
Difensore centrale:
Rúben Semedo (Olympiakos, 4.8 mln)
Difensore centrale:
Pape Abou Cissé (Olympiakos, 4 mln)
Terzino sinistro:
Giannoulis (PAOK, 3.5 mln) – Tsimikas (Olympiakos, 3.5 mln)
Mediano:
Mady Camara (Olympiakos, 6.5 mln)
Mediano:
Douglas Augusto (PAOK, 3.2 mln), Guilherme (Olympiakos, 3.2 mln)
Ala destra:
Léo Jabá (PAOK, 6.3 mln)
Trequartista:
 Kostas Fortounis (Olympiakos, 8 mln)
Ala sinistra:
 Maxi Lovera (Olympiakos, 3.2 mln)
Punta:
Karol Świderski (PAOK, 4 mln)

Ovviamente qualcuno si chiederà se questa formazione rimarrebbe intatta col PAOK e l’Olympiakos, se retrocedessero davvero in Super League 2. Questa però è una domanda da porre solamente ai due proprietari: nessuno può sapere come Savvidis e Marinakis potrebbero gestire una tale situazione.

Tenendo in considerazione questo fattore, immaginatevi come sarebbe la situazione in Super League 1 e in Super League 2 in caso di retrocessione di PAOK e Olympiakos.
Forse si tratterebbe della prima volta nella storia in cui il campionato di seconda divisione sarebbe un prodotto più appetibile economicamente di quello di prima divisione.

E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, sicuramente concorderebbe col fatto che la Super League 2 sarebbe molto più interessante con Olympiakos e PAOK, dopo la “guerra” a cui stiamo assistendo nelle ultime stagioni.

 

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

 

Le penalizzazioni più pesanti del 21° secolo in Grecia

ÂÅÍÅÔÉÄÇÓ ÍÉÊÏËÁÉÄÇÓ ÁÃÃÅËÁÊÇÓ ÓÁÑÉÔÓ / ÏËÕÌÐÉÁÊÏÓ - ÐÁÓ ÃÉÁÍÍÅÍÁ
Una foto dalla stagione 2002-2003 del PAS Giannina

Un ottimo argomento da affrontare proprio durante questa quarantena.

Tra le (poche, a dir la verità) notizie di ieri, è arrivato il responso negativo al ricorso di Xanthi e PAOK dalla Commissione Ricorsi della Federcalcio greca: rimangono rispettivamente con il -12 e il -7 in classifica, con la squadra di Salonicco pronta a ricorrere al TAS di Losanna. Nello stesso campionato, il Panionios è partito con un handicap di 6 punti per non aver ottenuto la licenza dalla Federcalcio.

Il calcio ellenico negli ultimi vent’anni ha visto squadre retrocedere con passivi esorbitanti e quindi abbiamo deciso di ripercorrere numeri e avventure legate a queste penalizzazioni.

PAS GIANNINA, PANEGIALIOS E ATHINAIKOS FANNO 90!

Stagione 2002-2003. Lo storico PAS Giannina termina il campionato con 25 punti (14°) in Alpha Ethniki e si prepara a disputare lo spareggio con l’Apollon Kalamarias, arrivato 3° in Beta Ethniki. Solo che la Commissione Ricorsi della Federcalcio greca punisce l’Ajax dell’Epiro con una penalizzazione incredibile, rendendo il PAS la prima squadra a retrocedere per debiti nei confronti dei propri tesserati.

Infatti, sono stati comminati 3 punti per ognuna delle 30 partite giocate, quindi 90 punti totali: il PAS retrocede con -65 punti in classifica! Come racconta gazzetta.gr, tifosi della squadra dell’Epiro andarono a chiudere il tratto dell’Ethnikì Odos (l’autostrada nazionale, ndr) per Igoumenitsa e Arta in segno di protesta. Anche l’allora presidente della società Manthos Kolèbas chiese l’intervento dell’allora premier socialista Kostas Simitis per evitare la retrocessione. Cosa che, tuttavia, non successe: così il PAS scese in Beta Ethniki e l’Ionikos – retrocesso in campo – si salvò nello spareggio contro l’Apollon Kalamarias.

Nella stessa annata, stavolta nella serie cadetta, la stessa sorte subirono Panegialios e Athinaikos: entrambe si salvano con 34 punti ma i debiti costringono loro alla penalizzazione di 90 punti (3 punti × 30 partite), arrivando entrambe a -56 e costringendole a ripartire dai dilettanti.

Andando avanti con le stagioni e a proposito di penalizzazioni monstre, nel 2007-2008 il Doxa Dramas si ritira nel girone nord di Gamma Ethniki dopo sette giornate e a fine campionato si ritrova con il -66 in classifica.
Dopo una fusione da cui viene fondato l’Olympiakos Volou, il Doxa manterrà tuttavia la categoria e vincerà il girone Nord del campionato 2008-2009, salendo in Beta Ethniki.

-30 PUNTI AL PANATHINAIKOS, DUE RITIRI E TRE RETROCESSIONI D’UFFICIO IN DIECI ANNI DI SUPER LEAGUE

Tra le intemperanze dei propri tifosi e i problemi societari, il Trifylli è la più penalizzata dalla Super League 2011-2012. Analizzando stagione per stagione:

Super League 2011-2012: -3 punti per scontri contro l’Olympiakos.
Super League 2012-2013:
-2 punti per gli scontri nel derby della stagione prima.
Super League 2014-2015:
-3 punti per la presenza in campo di tifosi prima del derby con l’Olympiakos.
Super League 2015-2016:
-3 punti per il lancio di oggetti e fumogeni nel derby con l’Olympiakos.
Super League 2017-2018:
-8 punti (-2 punti per gli episodi nella partita di playoff della scorsa stagione contro il PAOK e -6 punti inflitti dalla Federcalcio).
Super League 2018-2019:
-11 punti (-6 punti per la mancata licenza e -5 punti per gli scontri al 70° della partita contro l’Olympiakos, poi interrotta definitivamente).

L’Iraklis è retrocesso d’ufficio due volte in pochissimi anni: nel 2010-2011 per aver usato un’assicurazione falsa in modo da compiere trasferimenti nella finestra invernale di calciomercato, mentre nel 2016-2017 per non aver ottenuto la licenza di partecipare nel campionato successivo. Il Kerkyra, nonostante si fosse salvato nella stagione 2014-2015, viene retrocesso per un trasferimento irregolare delle quote societarie.

Nella stessa stagione, abbiamo avuto anche due ritiri: il Niki Volou alla 16° giornata e l’OFI alla 29° giornata, con entrambe relegate all’ultimo posto con un -6.

LA BETA ETHNIKI/FOOTBALL LEAGUE IN GRANDE DIFFICOLTÀ

Nel 2004-2005 il Poseidon Neon Poron, squadra della Macedonia Centrale, arriva da un’ottima stagione in Beta Ethniki, in cui è arrivato 5°. Solo che i problemi economici si fanno sentire e nelle prime tre giornate del nuovo campionato non riesce ad avere il numero sufficiente di giocatori per scendere in campo: -9 punti di penalizzazione e squadra che non rivedrà più i fasti del professionismo dopo essere stato escluso da quel campionato.

Con l’introduzione della Football League nella stagione 2010-2011, vediamo sempre più squadre crollare.

Nel 2012-2013, l’ecatombe: sei squadre sono penalizzate (in totale -53 punti, tra cui il Larissa con un pesante -21 per debiti verso tesserati), due dichiarano l’autoretrocessione (Panserraikos e Larissa) e le due retrocesse sul campo (Thrasivoulos e Anagennisi Epanomis) scelgono di ripartire dai dilettanti.

Nel 2015-2016, Ergotelis e Olympiakos Volou si ritirano dal campionato rispettivamente con -12 e -9 punti di penalizzazione.
Nella stagione successiva, abbiamo ben tre casi: Panthrakikos (già sul -18) e Kalloni  (già sul -12) che si ritirano dal campionato e vengono classificate ultime con -6 punti, mentre il Chania termina la stagione con 38 punti, a cui vengono levati 33 (!) per aver giocato senza il permesso di partecipare al campionato e altri 3 per debiti verso un tesserato, terminando la Football League 2016-2017 con soli 2 punti.

Nel 2017-2018, addirittura la metà delle diciotto squadre di Football League vengono penalizzate! Panegialios, Kallithea, Panserraikos, Sparti, Apollon Larissas e Anagennisi Karditsas subiscono un -6 per non aver passato le due fasi dei controlli della Federcalcio; -3 all’Aiginiakos per non aver passato la prima fase dei controlli federativi; -12 al Veria (che si ritirerà dal campionato, ndr) per debiti verso tesserati e… -54 all’Acharnaikos per lo stesso motivo! L’ultima squadra si ritira dal campionato dopo la 4° giornata con una vittoria ottenuta, quindi termina con un -51.

Anche nella scorsa stagione, circa il 50% delle squadre viene penalizzato dalla Federcalcio greca, con Sparti e Aittitos Spaton che si ritirano dal campionato.

Nell’attuale Super League 2, vi abbiamo già analizzato le situazioni di Kerkyra e Apollon Pontou, entrambe con -6 in campionato, e più volte vicino al ritiro.

Insomma, è un tunnel da cui difficilmente vedremo la luce.

 

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

Apollon Pontou e Kerkyra, cronaca di due squadre (ancora) sotto lo zero

La nuova Super League 2 è partita, tra mille difficoltà, il 29 settembre con la prima giornata. Rimasta ancora nel freezer – in modo da risolvere finalmente il nodo dei diritti televisivi – fino al termine di ottobre, vede una situazione di classifica particolare. Le ultime due della seconda divisione, dopo undici giornate, hanno uno score davvero poco onorevole e noi vi proviamo a spiegare il perché.

Apollon Pontou: -3 punti, 1 vittoria, 10 sconfitte, 3 reti segnate e 28 reti subite.
Kerkyra: -3 punti, 0 vittorie, 11 sconfitte, 2 reti segnate e 25 reti subite.

APOLLON, UNA STAGIONE NATA STORTA Ε CHE FORSE NEMMENO FINISCE

apollon pontou

Partiamo dalla migliore, l’Apollon Pontou, che almeno ha conquistato una vittoria. Contro il Kerkyra, ovviamente.

Agli inizi del terzo millennio, l’allora Apollon Kalamarias viene acquistato da Stavros Papadopoulos, personaggio di cui abbiamo già parlato. Nel 2004 i rossoneri di Kalamaria, comune dell’agglomerato urbano di Salonicco, approdano in A’ Εθνική dove rimangono fino al 2008, decidendo anche un campionato: infatti, in una partita vinta contro l’Olympiakos, schierano un giocatore che non aveva diritto di scendere in campo per il regolamento FIFA. Morale della favola? Sconfitta a tavolino e tre punti in più per la squadra del Pireo grazie ai quali vince il campionato 2007-2008.

Da lì parte una sequela di problemi economici che condanna l’Apollon a giocare in Δ’ Εθνική (Quarta divisione) già dal 2009. L’anno successivo comincia la lenta risalita che la riporta in Football League nel 2017, cambiando anche il proprio nome: dal geografico Apollon Kalamarias al più storico Apollon Pontou, con l’aquila del Ponto che campeggia sul nuovo stemma. Infatti, il club viene fondato nel gennaio 1926 da parte di rifugiati dal Ponto, regione storica a sud del Mar Nero. Come sottolineato anche sul sito ufficiale, i colori sociali dell’Apollon sono «Il rosso [che] è il simbolo del sangue dei migliaia di profughi che hanno perso la vita nel Ponto. Il nero è il simbolo del lutto. Il lutto eterno per lo sradicamento, per la patria e per le tante vite perse».

Insomma, l’Apollon Pontou centra due salvezze tranquille per presentarsi a questa Super League 2 con ben 6 punti di penalizzazione per aver fornito all’ente organizzatore delle informazioni fiscali false. La prima giornata, col Kissamikos in casa, è disastrosa sotto tutti i punti di vista: sconfitta per 4-0 ma soprattutto una lite sugli spalti ha portato alla morte del 70enne Nikos Triglianos, per essere stato spinto sulle scale di cemento da parte di un coetaneo che definiremmo senza cervello, per non usare altri termini.

Eliminato ad ottobre in Coppa dall’Olympiakos Volou, militante in Football League, il tecnico dei rossoneri Dimitris Kalaitzidis è polemico contro la Federazione per il taglio dei fondi destinati alle squadre per i diritti televisivi, fissati sui 340.000 euro:

Secondo me non dovevamo fare nemmeno un mezzo passo indietro. Non dovevamo accettare la diminuzione dei fondi, per nessun motivo. Nella scorsa stagione ci hanno detto di investire di più in modo tale da creare squadre più competitive e poi ora ci dicono che non era vero. Chi ci pagherà per il danno che abbiamo subito?

Blocco degli stipendi dei giocatori e la prima delle tre rate dei diritti televisivi (120.000 euro, ndr) che non viene depositata poiché l’Apollon è indebitato nei confronti di alcuni ex tesserati: la situazione è al limite del tragico, visto che il Club rossoneri, i sostenitori dell’Apollon Pontou, hanno optato per uno sciopero del tifo. Non basta nemmeno la vittoria alla sesta giornata contro il Kerkyra per risollevare la situazione.

A dicembre, infatti, molti giocatori rescindono il contratto e gli allenamenti si assottigliano, in termini di costanza e di giocatori, sempre di più. A cavallo tra il 2019 e il 2020 una decina di giocatori abbandonano l’Apollon: una vera e propria emorragia, quasi impossibile da sanare. Fino ad arrivare al punto di domandarsi se è possibile scendere in campo nella prossima partita, visti i pochi giocatori a disposizione.

Tanto che il tecnico Kalaitzidis, dopo l’ennesima sconfitta contro l’Ergotelis della scorsa domenica, traccia un tristissimo punto della situazione:

Penso che ancora non abbiamo visto nulla. In questo momento, 7-8 delle dodici squadre del campionato hanno problemi economici. Il motivo è legato a queste persone che prendono decisioni del genere… Che venissero ora a trovare le soluzioni nei problemi che si creeranno. […] Invece di migliorare il nostro calcio, lo stanno portando nelle sabbie mobili.

E sul futuro del suo Apollon:

Non è vivibile una situazione del genere e non è solo l’Apollon Pontou che ha questi problemi. Per tanti giocatori, questa [contro l’Ergotelis] è stata l’ultima partita. Vediamo se andremo a Chania [nella partita successiva], lo vedremo nei prossimi giorni.

Facciamo parte di un fenomeno, facciamo parte della Super League 2. Nel futuro può succedere anche ad altre squadre. Stiamo pensando di ritirare la squadra dal campionato. Non vedo perché qualcuno debba investire sul calcio. I nostri azionisti hanno investito soldi, è stato organizzato qualcosa di buono e l’anno scorso abbiamo centrato il nostro obiettivo. Anche quest’anno volevano costruire delle basi economiche solide, poi sono arrivate queste persone, che persino nell’Atene dell’età antica non sarebbero nemmeno per il 20% dei politici, che hanno fatto quello che hanno fatto.

Fino ad arrivare, con un comunicato di pochi minuti fa, alla decisione di non scendere in campo domani alle 14 contro il Chania per mancanza di giocatori. O meglio, «perché non sono arrivati in tempo i tesseramenti di nuovi giocatori, dopo le decisioni del primo grado della Commissione per la Risoluzione delle Controversie Finanziarie». 

Se l’Apollon Pontou non riesce a tesserare dei calciatori nemmeno per l’incontro contro il Doxa Dramas del 19 gennaio, rischia seriamente lo spettro del ritiro dal campionato, proprio come una decina di anni fa.

KERKYRA, FUGGI FUGGI DEI GIOCATORI E FUTURO INCERTO

κερκυρα

Una situazione analoga sta vivendo il Kerkyra, oppure Kassiopi secondo la denominazione ufficiale.

Il Kerkyra-Kassiopi è il frutto di una fusione tra, appunto, il vecchio Kerkyra – protagonista in Super League fino al 2013 – e il Kassiopis, squadra del quartiere omonimo a nord dell’isola di Corfù. Entrambe erano in Football League nella stagione 2013-2014 e formano questo sodalizio, che centra subito la promozione in Super League. Nel 2015 si salva sul campo ma viene retrocesso d’ufficio dalla Federcalcio greca a causa di un irregolare trasferimento delle azioni della società.

Riconquista subito la massima serie, però nella stagione 2018-2019 si ritrova in Football League, stavolta retrocesso sul campo. Anche qui, salvezza tranquilla prima di cominciare questo campionato di Super League 2 con tre punti di handicap a causa dei debiti nei confronti di ex tesserati. I problemi economici degli isolani spingono il Trikala, iscritto in Football League, a chiedere invano alla Federcalcio il posto del Kerkyra, a cui il patron Ilias Aivazoglou manda dei comunicati di protesta, in modo da far chiarezza sulla situazione della squadra di Corfù.

Il patron del Kerkyra, Lambros Georgakopoulos, poco prima dell’inizio del nuovo campionato, pubblica questo comunicato in cui dichiara:

Chiamo a raccolta tutti gli abitanti di Corfù, ma anche tutti gli enti istituzionali della nostra isola, di sostenere questo nuovo sforzo e sono sicuro che alla fine tutti ne trarranno beneficio.

Lasciamo alle spalle l’autocommiserazione e le lamentele e dimostriamo che tutti insieme possiamo avere un ruolo da protagonisti.

Tra i vari allarmi lanciati per i debiti nei confronti di ex tesserati (che se non vengono risanati in tempo, cade la mannaia dei 3 punti di penalizzazione per ogni caso non risolto, ndr), il Kerkyra apre il sipario della nuova categoria in trasferta contro l’Apollon Larissas, perdendo per 2-1.

Anche qui, la Coppa non sorride ai Feaci – nome antico dei corfioti tratta da Tucidide e soprannome della squadra – eliminati dall’Ialysos Rodou, società della Football League. Il clima attorno alla squadra del tecnico Leonidas Vokolos (ex centrale difensivo del Panathinaikos dal 1998 al 2003, ndr) è pessimo, visto che circa una decina di ex giocatori chiedono soldi alla società, con il rischio concreto di una penalizzazione pesantissima.

Il 25 ottobre, a causa dei debiti nei confronti di Martin Rolle, Giorgos Pamlidis e Panagiotis Linardos, il Giudice Sportivo penalizza il Kerkyra di altri 9 punti, in attesa di pagare gli arretrati. Oltre a vivere una situazione difficile fuori dal campo, gli isolani sono pure sfortunati, visto che a novembre pareggia all’89’ a Creta contro l’Ergotelis, che alla fine conquista i tre punti con una rete al 96′: nemmeno la gioia del punto per il Kerkyra.

A fine novembre il Kerkyra, dopo aver perso anche contro l’Apollon Pontou, annuncia di aver risanato i debiti nei confronti di 18 giocatori, anche di Daniel Adejo, ora al Lamia, che è stato attaccato per il suo «egoismo e il comportamento non professionale» da parte della società. Di fronte ad una notizia positiva, si trova comunque a combattere di nuovo, con il tecnico Vokolos che si dimette. Al suo posto il greco-albanese Roberto Bolano, già ex Kassiopi nella stagione 2012-2013. Ma la situazione non cambia, anzi… precipita.

Il 30 novembre arriva un ammenda di 30.000 euro al Kerkyra per non aver depositato la garanzia alla Federcalcio. Cos’è questa garanzia? Il 10% del budget complessivo che si deposita 15 giorni prima dell’inizio del campionato. Altri soldi in uscita per una società già disastrata.

Basti pensare che per la partita contro il Platanias dell’8 dicembre, la squadra ha preso la nave per Igoumenitsa, poi è andata in autobus fino al Pireo (500 km!) e da lì un’altra nave per Creta: un’odissea per andare a perdere 4-0.

E l’allenatore Bolano, a fine gara, è abbastanza deluso:

Mi chiederete perché ho accettato di venire in panchina… Va bene, vivo a Corfù, è la mia squadra, il mio posto. Non so davvero cosa stiano pensando i dirigenti della squadra. Mi hanno detto che la squadra si rinforzerà a dicembre. Il mio obiettivo è quello di continuare a giocare, perché altrimenti non sarebbe bello per la società, per la categoria in cui giochiamo e nemmeno per il gioco del calcio.

Anche i giornalisti locali, oramai, la prendono sul ridere nella partita successiva in casa contro il PAS Giannina, finita anch’essa per 4-0. Infatti, il vetro del box della tribuna stampa, era sporco e gli stessi inviati al seguito del Kerkyra, lo hanno pulito con lo spray igienizzante.

Le ultime settimane sono tutto un programma, con anche Bolano che abbandona il posto dopo tre partite, nuova sconfitta con il traghettatore Christoforakis e, il 30 dicembre, arriva il quarto allenatore Nikos Theodosiadis.

Il quale non evita la sconfitta contro il Karaiskakis ad Arta per 3-0 il 5 gennaio, non riuscendo nemmeno a portare 18 giocatori in distinta, dato che nel 2020 tanti calciatori stanno rescindendo i propri contratti.

E in questo momento il Kerkyra è in campo contro l’Apollon Larissas, per evitare la dodicesima sconfitta di fila. Il futuro è incerto anche qui: si attendono movimenti in entrata, perché difficilmente si potrebbe andare avanti senza.

 

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

Babis Tennes, il mago delle promozioni è (ri)tornato a casa, al suo Apollon

ΠΑΝΣΕΡΡΑΙΚΟΣ-ΑΚΡΑΤΗΤΟΣ
L’Akratitos esulta sul campo del Panserraikos: il primo capolavoro targato Tennes

La sua carriera, riportata sul portale Transfermarkt, è da leccarsi i baffi, perché si possono contare tanti record. E la cosa particolare è che si tratta di un ottimo allenatore mai tanto pubblicizzato dai media greci. Di un uomo che sa fare abbastanza bene il suo lavoro, visto che conta ben sei promozioni in Α’ Ethniki/Super League!

Nel 2005 con l’Akratitos, nel 2006 e nel 2010 con il Kerkyra, nel 2011 con il Panetolikos, nel 2013 con il Kalloni e nel 2017 con il Lamia.

Per le ultime due squadre, Babis Tennes, ateniese classe ’53, è stato l’uomo della svolta, visto che le ha guidate per la prima volta nella massima divisione. Un dato, se vogliamo, ancora più incredibile è il fatto che non è mai rimasto disoccupato per un intero anno solare dal lontanissimo 1993!

tennes 3
ΤΕΝΝΕΣ 300: 26 novembre 2011, 300a panchina nella massima serie, all’epoca del Panetolikos

Sempre con squadre in lotta per non retrocedere oppure in lotta per la promozione, Babis Tennes oramai è una figura a cui tutti gli appassionati di calcio greco non possono non affezionarsi. Per la sua dedizione al lavoro, il suo animo da combattente e la sua semplicità.

Quello che vivi quando vieni promosso in Super League è qualcosa di incredibile! […] Quando centri una promozione in una città provinciale, che “vive” per questo successo, ricevi tanti riconoscimenti da parte della gente. Ci sono stati momenti in cui mi baciavano le mani: lo sto dicendo e mi sto sentendo così in colpa… Si sentono orgogliosi della propria squadra. Questo non puoi viverlo in Super League, quando lotti per la salvezza e al massimo puoi centrare un posto per l’Europa. Io non ho mai avuto la fortuna di allenare una grande squadra e di contendere dei trofei, quindi questi momenti sono davvero speciali.

In realtà, l’unica squadra blasonata che ha allenato è stato l’Aris nella stagione 2000-2001. Vi ricordate del 4-0 al PAOK di cui avevamo parlato qui? In panchina c’era proprio Tennes, che a fine stagione si limiterà però al settimo posto, non riuscendo a confermare il posto per la stagione successiva.

SE CI FOSSE UN AUTOBUS DA RIZOUPOLI A LAMIA SI CHIAMEREBBE BABIS TENNES

Ottobre 2013 – Novembre 2013: Apollon Smyrnis
Giugno 2014 – Gennaio 2015: Lamia
Novembre 2015 – Marzo 2016: Apollon Smyrnis
Giugno 2016 – Settembre 2018: Lamia
Novembre 2018 – Marzo 2019: Apollon Smyrnis

Non c’è bisogno di spiegare il perché del titolo: un periodo che si potrebbe definire palindromo per Babis Tennes. Un allenatore che si assume sempre le proprie responsabilità. Basti pensare che nel marzo del 2016 si è dimesso dalla panchina dell’Apollon, poiché aveva schierato per una ventina di minuti 6 giocatori stranieri contro il Panelefsiniakos. Per il regolamento dell’allora Football League, si potevano schierare solo 5 stranieri: partita persa a tavolino, 3 punti di penalizzazione e dimissioni di Tennes, con queste dichiarazioni:

Sono l’unico responsabile dell’errore nella partita contro il Panelefsiniakos. La mia delusione è indescrivibile. Il minimo che posso fare è dimettermi dal mio incarico e chiedere scusa alla dirigenza, ai calciatori e ai tifosi dell’Apollon.

In questo periodo, con il Lamia, ha ottenuto l’ultima, finora, promozione della sua carriera e anche una bella qualificazione ai quarti di Coppa, eliminando il Panathinaikos al Leoforos.

tennes 2
Giubbotto blu e testa alta davanti agli insulti dei tifosi del Panathinaikos

APOLLON SMYRNIS E BABIS TENNES, LA PIÙ BELLA STORIA MAI SCRITTA

Tennes ha dichiarato più volte:

L’Apollon è la squadra della mia infanzia. Sono nato e cresciuto in quella zona ed era la squadra per cui tifavo quando ero piccolo.

tennes 1
Kalloni 2013, la quarta meraviglia

Nella giornata di mercoledì è stato annunciato per la quinta (!) volta come nuovo allenatore dell’Apollon. Terza in classifica in Super League 2, la Brigata Leggera è in crisi con tre sconfitte nelle ultime quattro partite.

Ormai è noto quello che provo per l’Apollon. Ogni volta che mi chiamano, purtroppo per me sempre quando è in difficoltà, io risponderò presente. Proverò con tutte le mie forze a centrare gli obiettivi della squadra.

L’augurio a Babis Tennes è quello di raggiungere la sua settima promozione nella massima serie. La prima con la sua squadra del cuore, il suo amato Apollon Smyrnis.

 

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.

 

La nuova Super League 2 è in crisi prima ancora di cominciare

SUPER-LEAGUE-2
[fonte: fosonline.gr]
La Super League 2 è la nuova creatura di questa stagione del calcio greco. Dopo la decisione presa dagli enti competenti e dall’allora governo SYRIZA (qui il testo ufficiale), agli inizi di maggio è nata questa categoria «intermedia», come venne presentata in quei giorni.

Prevede la partecipazione di 12 squadre: le 3 retrocesse dalla Super League 2018-2019 (PAS Giannina, Levadiakos Apollon Smyrnis), la squadra perdente dello spareggio promozione-retrocessione (il Platanias, uscito sconfitto nel derby contro l’OFI) e le squadre dal 3º al 10º posto della Football League 2018-2019 (Apollon Larissas, Ergotelis, Panachaiki, Chania, Apollon Pontou, Doxa Dramas, Kerkyra e Karaiskakis). Le prime sei dovranno giocare un breve campionato playoff andata-ritorno, con la prima che viene promossa in Super League 1 e la seconda che dovrebbe giocarsi lo spareggio con la 13º della Super League 1; le ultime sei saranno inserite nei playout, con le ultime due che retrocedono nella Football League, diventata la terza divisione greca.

E fin qui, niente di strano. La Serie B greca in meno di dieci anni è passata dalla vecchia denominazione B’ Εθνική, per poi passare nel 2011 a Football League e sfociare nella Super League 2 nel 2019. Per quanto riguarda le squadre, il Kerkyra partirà con una penalizzazione di 3 punti e l’handicap sarà destinato a salire se non risolve i propri problemi economici con una decina di giocatori che hanno fatto causa alla società per mancati pagamenti. L’Apollon Pontou, invece, avrà 6 punti di penalizzazione per aver fornito all’ente organizzatore delle informazioni fiscali false: una faccenda per cui ha rischiato anche di retrocedere d’ufficio in Football League.

Il grande scoglio che deve affrontare questa nuova categoria è sul fronte dei diritti televisivi. Come è noto, il calcio greco non è così prosperoso, quindi questi introiti sono fondamentali, soprattutto per le squadre della provincia. Questo fattore è strettamente legato al governo greco che deve gestire i fondi pubblici e, di conseguenza, anche la tv di Stato, la ERT.

Il 7 luglio il popolo greco ha scelto Nuova Democrazia (ND), il partito conservatore, come la nuova guida del paese, scalzando così SYRIZA,che governava dal gennaio del 2015. Il partito del nuovo premier Mitsotakis negli ultimi anni non ha avuto buoni rapporti con la ERT, tanto che nel giugno del 2013 venne chiusa dal governo Samaras, perché si trattava di «un caso unico di mancata trasparenza e di uno spreco pubblico incredibile» (fonte). Anche in questo caso, col nuovo governo ND, la ERT si vede ridurre i fondi per la propria programmazione e questo influenza anche il mondo del pallone. Già nella Super League 1 la pay tv Nova ha soffiato all’ERT le partite in casa di Panathinaikos Aris, avanzando loro un’offerta più appetibile.

Ma la Super League 2 è stata lasciata totalmente allo sbaraglio. Analizzando i numeri, il precedente governo SYRIZA, attraverso l’ERT, avrebbe dato ad ogni squadra retrocessa dalla Super League (quindi PAS Giannina, Levadiakos e Apollon Smyrnis) 1.5 milioni di euro, mentre il nuovo governo ND 600 mila; alle restanti nove squadre, si è passati dagli 800 mila per ciascuna società promessi dalla ERT sotto SYRIZA ai 340 mila sotto ND. Parliamo di un taglio sugli introiti lordi del 60%, con l’inizio della nuova SL2 che è stato posticipato dal weekend del 14-15 settembre a quello del 28-29 settembre proprio per questo motivo.

Durante questa settimana, le 12 squadre della SL2 hanno presentato una controproposta alla ERT: diminuzione del 12% per le tre squadre dalla Super League 2018-2019 e del 20% per le restanti nove squadre. La risposta della televisione di Stato è stata categorica, bollando questa offerta come «non realistica».

In modo da far cominciare il campionato in questo fine settimana, si è riunito il C.d.A. della nuova categoria solamente mercoledì scorso: con un 7-6 di voti a favore, si giocherà solo la prima giornata. Se non si raggiunge un accordo tra la Super League 2 e la ERT entro il 1º ottobre, come annunciato dal presidente della SL2 Leonidas Leontsakos, il campionato non ripartirà più: un lockout in piena regola.

Nessuna delle sei partite di questo weekend verrà quindi trasmessa: lo storico debutto di questa già martoriata Super League 2 sarà invisibile. Per la cronaca, ecco il programma della prima – e speriamo non ultima – giornata:

Sabato 28 settembre (15.00) Apollon Larissas – Kerkyra

Domenica 29 settembre (15.00) Doxa Dramas – Karaiskakis, Apollon Pontou – Chania, Apollon Smyrnis – Ergotelis, Panachaiki – PAS Giannina, Platanias – Levadiakos.

 

Seguiteci sui nostri account Instagram e Facebook!


I contenuti presenti sul blog “Il Calcio Greco” sono di proprietà de “Il Calcio Greco”.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma non autorizzate espressamente dall’autore.
Copyright © 2016-2020 Il Calcio Greco. Tutti i diritti riservati.