Ci siamo presi un po’ di tempo per capire prima, e raccontare ora cosa è accaduto nello scorso weekend calcistico greco.
Domenica 11 marzo andava in scena, alle 19.15 italiane, il big match della 25esima giornata di Super League, PAOK-AEK Atene.
Partita più o meno tranquilla fino al 90′, quando il PAOK passa in vantaggio con Varela: corner battuto, Varela stacca di testa verso l’angolino alla destra di Anestis; sulla traiettoria del pallone c’è Vierinha che apre le gambe in modo da non interferire con il pallone e la palla gonfia la rete. Il direttore di gara, Kominis, annulla la rete per presunta posizione di fuorigioco di Vierinha che avrebbe impedito alla difesa di intercettare il pallone. Da lì a pochi minuti, sarebbe scoppiata la baraonda più totale: dapprima, il gol viene convalidato, ma dopo le proteste dei calciatori e della dirigenza dei Kitrinomavri, l’arbitro si consulta con l’assistente e dopo un paio di minuti il goal viene annullato per fuorigioco, per poi essere assegnato una terza volta nel referto di gara dell’arbitro Kominis, che ha decretato la vittoria del PAOK per 1-0. In pochi minuti, entrano in campo le dirigenze di entrambe le squadre in campo: la terna arbitrale cerca di tenere sotto controllo la situazione, grazie all’aiuto di alcuni marescialli posti a bordocampo prima, e alla celere dopo. Il parapiglia generale degenera quando il DS del PAOK, Michel Lubos, si dirige verso l’arbitro e urla:” Tu sei finito.” Entra in campo, scortato dalla sua security personale, anche il presidente del PAOK, Ivan Savvidis, che viene calmato in un prima momento dai suoi uomini ma poi, in un momento d’ira, caccia dalla fondina legata alla sua vita, una pistola. L’immagine fa il giro del mondo in meno di 24 ore, tra lo sgomento generale
Dopo un’abbondante mezz’ora, entrambe le squadre e il team arbitrale hanno abbandonato lo stadio, dopo che la partita è stata ufficialmente annullata, considerato che l’AEK si è rifiutato di continuare la partita. Più tardi, la vittoria è stata assegnata al PAOK con il risultato di 1-0, visto che il direttore di gara, nel suo referto, non ha scritto di aver annullato il gol dei bianconeri per fuorigioco.
Il ministro dello sport greco, Giorgios Vassiliadis, subito dopo gli incidenti di domenica sera, ha affermato che il governo sarebbe stato pronto ad assumere decisioni importanti, supportato anche dall’UEFA, che suggeriva di sospendere il campionato. Le parole di Vassiliadis:
Le scene a cui abbiamo assistito oggi danneggiano per prima tutti i tifosi del PAOK e l’intera comunità sportiva; vedere persone di un certo calibro entrare in campo con una pistola riporta lo sport indietro di moltissimi anni. Gesti così estremi richiedono delle decisioni coraggiose e difficili. Nell’ultimo paio d’anni ci siamo sforzati di ripulire il nostro calcio da antagonisti molto potenti, e quest’anno, per la prima volta da tanto, stiamo assistendo ad un campionato davvero equilibrato. Non permetteremo a nessuno di distoglierci dal nostro obiettivo principale, anche se costretti ad assumere decisioni difficili, consultandoci con l’UEFA.
Il mister dell’AEK, Manolo Jimenez, ha rilasciato questa dichiarazione a Radio Marca:
In un primo momento non eravamo preoccupati per la nostra incolumità, ma solo quando abbiamo visto la foto della pistola abbiamo realizzato cosa sarebbe potuto succedere. Non è normale per il presidente di una squadra entrare in campo con un’arma e minacciare l’arbitro. Il direttore di gara ci ha chiesto di disputare gli ultimi 5 minuti di partita rimasta, ma il nostro presidente ce lo ha sconsigliato. Deve essere fatto qualcosa, perché questa situazione sta creando una triste immagine, che questo paese non merita. Rientrati negli spogliatoi, i giocatori hanno fatto la doccia ma abbiamo perso l’aereo per Atene. Siamo rimasti la notte della partita a Salonicco e la mattina seguente abbiamo preso il primo volo per Atene.
Panagiotis Kone, centrocampista dell’AEK, ha detto ai media locali:
L’arbitro ha deciso di annullare il goal e dare fuorigioco, dopo essersi consultato con il suo assistente e con Andre Simoes e Vierinha, ma il loro presidente ha minacciato e terrorizzato l’arbitro, che poi ha cambiato decisione. Abbiamo una rosa più competitiva rispetto al PAOK, anche se loro hanno giocatori molto forti. Savvidis non sarebbe dovuto entrare in campo.
Lunedì mattina, il deputato greco alla cultura e allo sport, Georgios Vassiliadis, ha annunciato che dopo un incontro con Alexis Tsipras, la Super League è sospesa a tempo indeterminato a causa dei problemi di domenica sera a Salonicco. Lo stesso deputato, ha riferito ai mass media:
Negli ultimi 3 anni, il governo si è impegnato molto a ripulire il calcio a livello nazionale. Ci sono stati molti successi, ma c’è ancora molto da fare. Abbiamo applicato ed applicheremo le regole allo stesso modo per tutti, quindi abbiamo deciso di sospendere il campionato. Avremo vari incontri con la Federazione, con i calciatori e le società. Siamo costantemente in contatto con l’UEFA e non riprenderemo il campionato fino a quando non stileremo un programma definito riguardo il da farsi. Siamo aperti alle proposte della federazione e dei club. In questo periodo di pausa, lavoreremo su standard di sicurezza più adeguati e sanzioni più severe.
Ma oltre l’UEFA, entra in campo anche la FIFA. Una severa multa è prevista ai danni dell’EPO, se non si farà presto chiarezza. L’annuncio ufficiale della FIFA, annuncia:
Il comitato di sorveglianza della FIFA è responsabile della supervisione dell’EPO, e condanna fortemente i recenti incidenti avvenuti in Grecia, e sollecita tutte le parti interessate del calcio nazionale a mettere fine a una inaccettabile situazione in cui il calcio greco è coinvolto.
Sebbene gli incidenti siano stati provocati nel contesto della competizione nazionale, e quindi le misure disciplinari rientrano sotto la giurisdizione degli organi giudiziari competenti dell’EPO, il comitato di sorveglianza della FIFA segue da vicino gli sviluppi della vicenda.
Cosa spaventa più il PAOK, ora, sono le sanzioni: il club, secondo il codice disciplinare, potrebbe anche essere retrocesso. Tremano anche Ivan Savvidis e Michel Lubos, visto che gli articoli 19 e 20 del Codice Disciplinare recitano:
ART. 19
Qualsiasi persona che minacci o intimidisca un ufficiale di gara o un qualsiasi affiliato ufficiale legato al mondo del calcio (es. allenatore), verrà punito con una multa di almeno €50,000 e un divieto di entrare sui campi da calcio che va dai 3 ai 5 anni.
ART. 20
Chiunque usi violenza o provi a corrompere o comunque influenzare la decisione di un ufficiale di gara, o impedisce loro di giudicare in libertà dei loro doveri, verrà punito con una multa di €60,000 e un divieto di entrare in campo di almeno 5 anni.
Le possibili sanzioni per il PAOK, sono numerose, ma non è solo il PAOK a rischiare grosso, considerando che l’AEK si è rifiutato di terminare la partita.
In settimana, il presidente del PAOK, Ivan Savvidis, attraverso una dichiarazione, si è scusato:
Voglio scusarmi con tutti i tifosi del PAOK, i tifosi greci e l’intera comunità calcistica internazionale. Sono profondamente dispiaciuto per ciò che è successo. Non avevo nessun diritto di entrare in campo e fare ciò che avete visto. Le mie reazioni emotive derivano dalle diffuse situazioni negative prevalenti nel calcio greco ultimamente e da tutti gli eventi inaccettabili, non legati allo sport, che hanno avuto luogo verso la fine della partita tra PAOK e AEK: le azioni dell’arbitro e del suo assistente (prima gol, poi fuorigioco ed infine gol), la sospensione del match, le proteste e l’invasione di campo da parte di molte persone di entrambe le squadre. Tutto questo ha portato a una situazione incontrollabile. Il mio unico scopo era quello di proteggere le migliaia di tifosi del PAOK dalle provocazioni e risse. Vi prego di credermi: non avevo alcuna intenzione di dar luogo ad una rissa con la squadra avversaria e con gli arbitri. E ovviamente non ho minacciato nessuno. Sfortunatamente, me e la mia famiglia, come i miei colleghi, siamo stati ostaggio di uno status quo di un calcio malato. Nonostante gli attacchi su tutti i fronti, combatto e continuerò a combattere per un calcio giusto, per arbitri imparziali in tutti le partite e per i campionati vinti sul campo e non in tribunale. Voglio scusarmi con tutti, un’altra volta.
Ma le scuse del patron bianconero non servono ad evitare la sospensione del PAOK dall’European Club Association (ECA). L’ECA è il solo corpo indipendente che rappresenta tutte le squadre di calcio a livello Europeo. Nel 2008, è stato fondato per sostituire l’ex G-14 Group e l’European Club Forum ed è riconosciuto sia dall’UEFA che dalla FIFA. Gli scopi dell’associazione sono di proteggere, rappresentare, salvaguardare e promuovere gli interessi di tutti i club calcistici Europei. Il PAOK è, o meglio, era uno dei 200 club registrati nell’associazione, ma dopo il disastro di domenica 11 Marzo a Salonicco, l’ECA ha rilasciato la seguente dichiarazione:
L’ECA condanna fortemente il comportamento del presidente del PAOK, Ivan Savvidis, che ha invaso il campo di gioco con un’arma da fuoco durante la partita tra PAOK e AEK, disputata l’11 Marzo 2018 e valida per la 25esima giornata di Super League Greca.
L’ECA esiste per proteggere l’integrità e la regolarità delle competizioni e delle partite, come anche per i valori ed i principi dello sport su cui il calcio Europeo è basato. La sospensione rimane valida salvo aggiornamenti e sarà discussa durante l’ECA General Assembly che si terrà a Roma il 27 Marzo 2018.
Mercoledì, ad Atene, si è tenuta una conferenza tenuta dal presidente del comitato di sorveglianza della FIFA, Herbert Hubel, spiegando le possibili conseguenze a cui andrà incontro l’EPO. Il tema principale è stata l’invasione di campo da parte del presidente del PAOK, Savvidis. Alla riunione erano presenti anche il ministro dello sport Giorgios Vassiliadis e il presidente dell’EPO, Evangelos Grammenos. Le parole di Hubel:
“Questo comportamento ci ha spinto a venire qui per fare delle raccomandazioni”, ha dichiarato Hubel al briefing dei media. “Le misure relative a questo incidente saranno trattate dai responsabili in Grecia. Tuttavia, spetta alla FIFA decidere per quanto tempo questi comportamenti possono essere tollerati.
Non possiamo giudicare la decisione dello Stato di sospendere il campionato per motivi di sicurezza pubblica, i ministri hanno deciso sulla base delle informazioni che avevano. L’obiettivo del calcio è vincere, ma non con la forza delle armi, delle minacce e dei ricatti. La violenza deve fermarsi in modo che il campionato che possa ricominciare.
Alla domanda sulla possibilità che l’EPO lasci la FIFA e la UEFA a causa dei perenni problemi del calcio greco, Hubel ha risposto: “Il Grexit che sembrava così tanto distante, ora non lo è più. Il calcio greco ha raggiunto l’orlo della nostra pazienza.”
La Mattina di Venerdì 16 Marzo il Comitato Disciplinare calcistico greco si è riunito, discutendo riguardo le possibili sanzioni per il PAOK, ed esse includono:
- Vittoria a tavolino assegnata all’AEK.
- 3 punti di penalizzazione.
- 2 punti di penalizzazione per il prossimo campionato.
- Una severa multa e un numero indeterminato di partite a porte chiuse.
Inizialmente era previsto che la Super League riprendesse il 31 marzo, una settimana dopo la pausa internazionale, quando la nazionale greca giocherà la Svizzera e l’Egitto nelle partite amichevoli. Tuttavia, parlando con la compagnia radiotelevisiva ERT, il vice ministro della Cultura e dello Sport Vassiliadis ha rivelato che si aspetta che le partite inizino dopo le feste pasquali, che avverranno nei primi giorni di aprile.
Per iniziare a giocare le partite, ci sono tre condizioni principali che devono essere concordate. In primo luogo, i club della Super League devono impegnarsi a cambiare il codice disciplinare. In secondo luogo, se un determinato club viene coinvolto in due incidenti importanti, perderà la licenza della Super League e verrà retrocesso. Vassiliadis ha menzionato episodi isolati simili alle partite del Panathinaikos – PAOK (2017) e PAOK – Olympiacos (2018), dove l’allenatore ospite è stato colpito da un oggetto lanciato dalla folla, non sarà punito con retrocessione.
Infine, la terza condizione è garantire la sicurezza all’interno degli stadi senza una presenza così ampia da parte della polizia. Se tutte le squadre della Super League possono promettere di rispettare queste nuove condizioni e fornire un impegno scritto, il campionato può riprendere. Per non far uscire l’EPO dalle loro organizzazioni, la UEFA e la FIFA devono verificare che i greci abbiano intrapreso le azioni necessarie.
SEGUONO AGGIORNAMENTI.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.